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38 | Proverbi sul cavallo. |
Cavai, travai.
È proverbio fatto per consolazione di quei dilettanti che ad ogni tratto incontrano danni e dispiaceri nelle loro imprese ippiche. Certo, il tener cavalli non è affare da tutti; e quel complesso di cose e di circostanze cui, erroneamente, si dà il nome di sfortuna, è per lo più effetto di poco gusto, di nessuna intelligenza, di errori imperdonabili, di soverchia bonomia nell’acquistare. I travagli si possono evitare con l’oculatezza nella compera, e con la diligenza nel conservare.
46. Chi non può batter il padrone batte la sella, ed anche:
Da chi il caval non puote, la sella si percuote, ed anche:
Batte la sella chi non può il cavallo
E paga l’innocente il non suo fallo.
Chi non se la può pigliare con chi vorrebbe, se la piglia con chi ei può. Ma non è da tacere come vi siano certi cavalieri poco ardimentosi, i quali, non osando batter il cavallo per timore che esso si imbizzarrisca, battono la sella col frustino, o con altro, affinchè il cavallo, spaventato da quello strepito, faccia il piacer loro. Poco commendevoli sono costoro, ma trovano un’attenuante (come usasi dire ai giorni nostri) nella loro poco abilità nell’equitazione. Molto più da biasimarsi sono coloro che non potendo offendere il padrone, come in senso metaforico ci dice il proverbio, fanno ingiuria al servitore, oppure non volendo, o non potendo danneggiar quello, se la pigliano con la di lui roba.
47. Chi non può galoppar con cavalli, trotti con degli asini, ed anche: