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30 | Proverbi sul cavallo. |
24. Cavalier senza speroni, cavalier dei miei cordoni.
Qui sarebbe il caso di esclamare: Tempora mutantur et nos mutamur in illis. Una volta un cavaliere che montasse senza speroni, era tenuto per da poco; oggidì l’anglomania fa consistere il vero chic nel cavalcare con tanto di uose e senza speroni.
25. Cavallo che ha bisogno di sprone non vince palio.
Perchè non è generoso. Palio è detto quel panno o drappo che si dà per premio a chi vince nella corsa. Era usanza militare degli antichi italiani di far correre il palio dai soldati ed anche dalle meretrici sotto le mura di una città assediata per mostrare con quest’atto gran disprezzo dei loro nemici. Di qui il modo di dire: correre il palio, vincere il palio.
26. Cavallo che non vuol briglia, quindici giorni, quattordici miglia.
È un proverbio lombardo, per indicare che poca strada si può fare con un cavallo restìo, che non vuole cioè lasciarsi imbrigliare.
27. Cavallo che va piano, va lontano, ed anche:
Cavalli che vanno a piano, vanno lontano.
Tarde, sed tute, dicevano i latini. Adagio ma sicuri. Purtroppo invece le cose al dì d’oggi vanno assai diversamente! Pur di giungere allo scopo, poco imporla se si rischia di rompersi il collo per via. Tuttodì noi vediamo delle persone che natura dotò di ogni più bel requisito di in-