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Cavallo e cavaliere 29

vuti riguardi e non se ne fa spreggiatore, non gli accadrá di vedersi rifiutare un cavallo chiesto in prestito, col citare un altro notissimo proverbio che raccomanda di non dar in prestito, cavalli, donne e schioppi.

21. Caval di posta, poco sulla posta.

Questo proverbio, come l’altro briglia e strada e l’altro biada e strada, riprova l’inazione del cavallo nella scuderia e proclama per il cavallo necessario il lavoro e l’esercizio. L’inazione è il peggior nemico del cavallo, che anela di lasciar la sua posta per l’aria libera e la luce pura. La vita attiva aumenta in lui l’appetito, facilita la digestione, l’assimilazione degli alimenti è pronta e proficua, ed un infinito numero di agenti negativi, propri della stabulazione, vengono ad essere totalmente eliminati, a beneficio dell’igiene.

22. Cavalier male arrivato vecchia carta sta cercando.

Cioè, dice il Giusti nei suoi proverbi, va cercando fra le sue carte qualche titolo, qualche amminnicolo per far danaro, e vale l’altro: chi non ha danari scartabella.

23. Cavalier senza entrate, e muro senza croce è da tutti scompisciato.

Come vicino ai muri delle chiese dove non c’è la croce, o non è scritto: è proibito di lordare, molti non si peritano di soddisfare ai loro bisogni corporali, così non pure al cavaliere senza entrate, ma a chi non versa in buone condizioni di fortuna oggi ed anche più in passato, in poco conto è tenuto.