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132 Proverbi sul cavallo"


3. Chi ne ferra ne inchioda, oppure:

Chi non ferra non inchioda.

Il primo di questi proverbi deve essere stato inventato da qualche sbadato maniscalco, per iscusarsi della sua disattenzione o della sua imperizia. Maniscalchi di questo genere sono perpetuamente arrabbiati, una scossa di coda, una zampata sul terreno, traggono loro di bocca bestemmie senza fine, quando non picchiano di santa ragione il povero animale. Per far presto e con minor fatica, ricorrono a qualsiasi espediente; pastoie, capezzoni, torcinasi e ferri troppo caldi sono i mezzi che impiegano, pur di sbrigarsela rapidamente. Per tal guisa i cavalli diventano fastidiosi, indocili e sempre più difficili a lasciarsi ferrare. Quanti non sono i cavalli che al solo vedere il maniscalco si adombrano! È il grembiale di cuoio che li spaventa, dicono i maniscalchi; È il ricordo dei mali trattamenti subiti, diciamo noi con più verità. Conosco un reggimento di armi a cavallo, nel quale sono severissimamente proibiti i mezzi coercitivi per ferrare, tutt’al più si può far uso di un capezzone, o di una maschera che impedisce al cavallo di vedere; ebbene, in quel reggimento nessun cavallo presenta difficoltà ad essere ferrato.

Il secondo proverbio tende a scusare ii maniscalco che inchioda un cavallo e vale quanto l’altro: Chi non fa, non falla. Certo, in ogni mestiere sonvi delle difficoltà che non sempre si riesce a vincere, e del resto tutti possono sbagliare. Anche al primo proverbio si può dare lo stesso significato benevolo.

4. Chi non cura il chiodo, perde il ferro ed il cavallo.

Qualche chiodo smosso, non bene ribadito, può esser causa che il ferro si stacchi durante il la-