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Donna e cavallo. 77


19. Donna e cavai, pazienza e prudenza non bastan mai.

La pazienza nel cavaliere, specialmente trattandosi di puledri, non è mai troppa, e con essa si ottengono risultati quali non si sarebbe osato sperare. Saper distinguere quello che convenga fare e non fare col cavallo, è un pregio del cavaliere, che deve usare la massima prudenza.

Coi cavalli nessuna indecisione, nessuna trepidanza, ma senza arrivare all’imprudenza che fu mai sempre ed è cagione di frequenti sciagure e di funesti avvenimenti. Quanto alle donne è dovere dell’uomo mostrarsi verso di loro arrendevole e paziente senza debolezza o servilità; quanto all’essere prudente nel confidar loro i nostri pensieri, o ragguagliarle di cose delicate ed importanti, i molti esempi di catastrofi cagionate appunto dall’aver fatto troppo a fidanza colla loro prudenza, ce ne dovrebbero ammaestrare.

20. Donne e caval usarne sempre, sposarli mai.

Questo proverbio in certo modo predica l’incostanza; vorrebbe cioè prendere da questi due esseri tutto ciò che di dilettevole possono offrire, salvo ad abbandonarli, o disfarsene appena vengono a noia, o non ci offrono più alcun utile o piacere. Non è troppo morale! Tutt’al più si può ammettere il proverbio in bocca ai giovani, perchè per loro il prender moglie troppo presto non conviene, ed il barattare frequentemente i cavalli giova a renderli più forti, più arditi e più esperti. Per chi ha passata l’età sinodale dei 40 anni, il proverbio potrebbe tornare molto disastroso!