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CASTONE. — 214 — CATARRO. tinente nei leciti, cJ anclie Che è sce- vro <la pensieri disonesti: « Moglie easta: -La casta Penelope:- Serbarsi casto. » l! Kiferito a vita, pensieri, af- fetti, vale Proprio ili persona casta: e Condurre una vita easta: - Aver ca- sti pensieri. » l Kiferito ad occhi od orecchi, vale Pudibondo: e Occhi ca- sti: - Caste orecchie. > ii Kif. a luogo, ove si viva castamente. Che non sia macchiato d'alcuna disonestà: < La casta cella della vergine: -Il casto letto; » ina è dello stile elevato. i; Ri- ferito a stile, lingua, lavoro d'arte, vale Schietto, Castigato, Purgato.— Dal lat. caatu3. Castóne, s. m. Quella cavità nel- l'anello, od anche in gioiello d'altra specie, dove è posta la gemma. Citiore. «. m. T. aslr. Nome di quella stella, che insieni con Polluce forma la costellazione de'Gemelli. — Dal lat. Cantar. Cattòro. «. m. Animale anfibio, mammifero, di pelo bruno folto, con coda assai grossa, squanimosa e forte. Il II pelo o La pelle conciata di que- sto animale: «Guanti di castoro: - Panno, cappello, di castoro. » i E n»- 3ol. per Panno o Cappello di castoro: « Mi Bon comprato un bel castoro. » — Dal gr. xàa-top, lat. caslor. Castracani, s. m. ind. Colui che ca- stra i cani: ma è voce, la quale oggi non si userebbe che in modo dispre- giativo, parlando di qualche vile chi- rurgo, il Castracani, dìcesi anche di Coltello piccolo e di oattìvo taglio, che anche diciamo Castrino. Castrare. Ir. Tagliare, Cavare o Ammortire gli organi della genera- zione a certi animali quadrupedi. ;| Per gimìlit. e in ischerno rif. a scrit- ture o compouimenti, vale Toglierne via tutto ciò che si crede contra- rio ai principj morali, civili o poli- tici; il che una volta era fatto dai Censori, che il Giusti per questo loro ufficio chiamò Caatrapentieri. i, Kif. a castagne o marroni, vale Intaccarli nella loro buccia, prima di cuocerli arrosto, affinchè non iscoppino. l'art, p. Castrato, che usasi spesso an- che in forma d' ad. — Dal lat. ca- strare. Castrato. «. vi. Agnello grande, ca- strato. Il La carne di esso. || Per ischerno diccsi a Cantante, che abbia voce di soprano o contralto. Il Vito di castrato, dicesi per beffa ad Uomo adulto, che abbia il volto sbarbato. Castratóio. ». m. Arnese per ca- strare animali. Castratura. (./'. L'atto o L'effetto del castrare. Castrènse, ad. Proprio di campo militare, Appartenente a campo mi- litare, il T. mf fi. Aggiunto di quelle malattie maligne, che si acquistano stando in campo, e che facilm. si pro- pagano per gli alloggiamenti militari. ,1 T. leg. Aggiunto di Quel peculio, che il figlio di famiglia guadagnava per mezzo della milizia; e Peculio quasi castrense, Quello che egli si procacciava con l'esercizio di pro- fessioni liberali: de' quali peculj egli poteva liberamente disporre per te- stamento. — Dal lat. castrensis. Castrino. ». m. Pìccolo coltello leg- germente falcato in punta, che i bru- ciataj adoperano per castrare i mar- roni; ma dicesi anche per estens. di qualunque Coltelluccio piccolo e cattivo. Casironàccio. pegg. di Castrone, riferiti! più spesso a persona. Castronàggine. ». f. Balordaggine, Stupidità. Castroncèllo e Castroncino. dim. di Castrone; Castrone assai giovine. Castróne. ». m. Agnello castrato. il La carne del castrone, li C'a»/ioHf, chiamasi anche il Polcdro castrato. !i C'a»<ron<>, dicesi figuratam. ad Uomo balordo, stolido e di poco animo. Castroneria. ». f. Atto o Detto da castrone, ossia da uomo stolido: «Non fate, o, non dite più castronerie. > Caiuàle. ad. Che si fa o Che av- viene per caso. Accidentale: «Rot- tura casuale d'un fiume: -Incontro casuale: - Omicidio casu:ile. > Caiualità. ». f. aslr. di Casuale; L'esser casuale, i f Casualità per Caso, Accidente, è brutto neologismo: < È stata una casualità, se l'ho incon- trato. > Caiualménte. avv. A caso,Per caso. Accidentalmente: «Ci siamo incon- trati casualmente.» Casùccìa. ilim. e dispr. di Casa; Casa piccola e meschina. Casucciàccia. dispr. di Casuccia: « Abitava in una miserabile casuc- ciàccia. > Casùpola. V. Ca.s1poi-a. Cataclisma e più corrcttam. Ca- taclismo. ». m. Grandissimo diluvio d'acque che sommerge e distrugge vastamente, li ^^. Spaventoso turba- mento dì cose, che muti le condizioni di una o più nazioni. — Dal gr. xa- TaxX'jj[i4f. Catacómba. ». f. usato più spesso nel pi. e diconsi que' Luoghi sotter^ ranei, o specie di Grotte scavate nel- l'arena o nel tufo per lungo tratto, dove i Cristiani de'primi secoli usa- vano seppellire i fedeli, ed anche raccogliervisi per la celebrazione de' loro misteri, o per fuggire le per- secuzioni. . Calacomha, suol dirsi per sìmilit. anche ad una Stanza bassa e quasi buia. — Dal basso lat. cata- cumba, gr. xaxaxipr,. Catacrèii. ». f. Figura rettorica, per la quale una parola o una locuzione è abusivamente tra.sferita a senso lon- tano dal suo proprio. — Dal gr. xa- taypeo'.f, lat. catachresis. Catafalco. ». vi. Edilizio di legno, dì forma quadra o pìr:imidale, che s'inalza in mezzo di chiesa per occa- sione di funerali, e sul quale, contor- nato di ceri accesi, si colloca un'urna, o altro emblema mortuario, ed anche il cadavere, se trattasi di gran per- sonaggi. Catafascio (A), modo avv. Affastel- l.itamente. Alla rinfusa: « Ho tutti i libri e le carte a catafascio, che non mi raccapezzo più. >• Catalèssi e Catalessia. ». f. T. med. Malattia nervosa, nella quale si so- spende in un attimo l'azione de' sensi e del moto, e le membra ed il tronco restano in quelle posizioni che loro si fan prendere. — Dal gr. xa-àXr,'|ij, lat. catalepsis. Catalèttico, nd. Che patisce di ca- tiilessia. „ lu forza di sost.: « I catalet- tici non si possono guarire. » -p Dal gr. xaTaXTinxixós, lat. catale^ticus. Catalèttico, ad. T. leti. Aggiunto di verso greco e latino, al quale manca una sillaba in fine: ed è altresì ag- giunto di Piede in una maniera di versi greci, detti peoniei. — Dal gr. xataXrjXTixó;, lat. catalecticu». Catalètto. ». m. Specie di barella' che si cuoi)re con coltre tenuta sol- levata da un arcuccio, e serve a tra- sportare, a mano o a spalla, gli am- malati dalle case all'ospedale. Ed .anche per Bara, su cui si ti-aj<portano i morti. — Composto di letto e del pre- fisso rata. Catalogare, tr. Registrare nel ca- talogo: < In un mese catalogò dieci- mila Milunii. > l'art, p. CATALOGATO. Cataloghétto. dim. di Catalogo. Cataloghino, dim. di Catalogo. Catalógno. »</. .Aggiunto di una spe- cie di gelaomino, che fa fiori di gra- tissimo odore, e più grandi degli or- dinarj; e usasi anche in forza di sott.: < Una pianta di catalogno, o di gel- somino catalogno. » — È detto cosi dalla Catalogna, di dove fu da prima portato. Catàlogo. ». vi. Quaderno o libro, scritto o 8t.tmpato, nel quale sono ordinatamente registrati e descritti i nomi di più cose congeneri; e più specialmente libri, oggetti d'arte, o materie scientifiche: «Catalogo per alfabeto, per materie : - Catalogo a stamp:i, m.inoscritto: - Catalogo della Hiblioteca Nazionale; della Gallerìa de'quadrijCC. » i E semplicemente per Enumerazione, Novero, anche dì per- sone: «Questo è il catalogo di tutti gli ufficiali più nobili della corte. » — Dal gr. ■/.TL'.iXofOf, lat. catalogus. Catalogùccio. dim. e dispr. di Ca- talogo. Catapécchia. ». f. Luogo salvatico, sterile ed erto: « Bisogna andar su per certe catapecchie da rompersi il collo. > Più comunemente, Casuccia ridotta in male stato e disagiosa: « Qnella, che dicon casa di Dante, è una vera catapecchia. » Cataplasma. «. m. T. vied. Lo stesso che Im|iiastro. fig. e familiarm. di- cesi di persona o ridotta in pessimo stato dagli anni e dal male, o ug- giosa all'estremo, e che ci stia dat- torno: « Ecco il G.; povcr uomo! è un vero cataplasma; Mi son levato dat- torno quel cataplasma.» — Dal gr. xaxaTtXioiia, lat. caiapìasma. Catapulta. ». f. T. star. Macchina da guerra, con la quale si lanciavano grosse saette, ed anche pietre. — Dal gr. xaTaré/.TTjj, lat. catapulta. Catapùzia. ». f. Nome volgare di una pianta canstic.ij da'cai semi si cava un olio purgativo. Catarrale, ad. Di catarro, o Cagio- nato da catarro: < Malattia catar- rale; Febbre catarrale.» Catarro. ». m. Secrezione delle membrane muccose, specialmente del petto e della testa, aumentata molto per malattia: «Ho preso una frescura, e m'è venuto un po' dì catarro; ma non è nulla: - In certe malattie il ca- tarro precede di poco la morte.» — Dal gr. xaxà^^oj, lat. catarrhus. Catarróso, ad. Affetto da catarro: < Un vecchio catarroso, a cui bolle il petto come una pentola. » ',[ Spurgo catarroso, Lo spurgo che è misto a molto mucco, e jìare m.arcioso, come è quello dì coloro che h:inno il ca- tarro. Catàrtico, ad. Dicesi dì quelle me- dicine purgative, specialmente for- mate con sali, che operano con molta efficacia: «Sale catartico; Lìmonatjt catartica. » — Dal gr. xaS^ap-axó j, lat. cathartìcus. Catarzo. ». m. Specie di seta gres-