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caprAggine. — 228 - CARAMÓGIO. mato d'una traversa e di un palo di gambe a ciascuno dei capi, slargate a forma d'un A rovesciato, e che serve per lo più a" muratori, imbian- chini, e simili ad alzare pìccoli ponti pei loro lavori. — Dal lat. eapra. Capràggine. «. f. Sorta d'erba di sapore amarognolo, che si semina per ingrasso dei terroni facendo il sove- scio, ed anche per pastura delle capre. Capràio e Cappero. «. m. Guardia- no, l'astore, di capre: € Puzza come nu capraio. » Capraréccia, t. f. Specie di man- dria per le capre, fatta per lo più nel Inogo della loro pastura. Capraia, s. f. Sorta di riparo per le acque correnti, che per esser fatto di fascine sostenute ad angolo acuto da legni fitti nel terreno, ha la forma d'una capra di legno. Caprétta, dim. di Capra; Capra giovine. Piccola capra di legno. Caprettina.(/t;n. erezz. di Capretta. Caprettino.(/)m. e ffrr.di Capretto. Caprétto, s. in. Il parto della ca- pra min anche spoppato. Capriccétto. (/t'ni. di Capriccio. li Dicesi specialmente di certi amori pìccoli e incostanti, ed anche della persona cosi amata : < In gioventù ha avuto i suoi capriccetti; Quella ra- gazza è il suo capriccétto. > Capriccio. ». m. Voglia, Fantasìa, che ha dello stravagante, e che nasce da cervello leggiero, e poco suoi du- rare : « È una donna piena di capricci : -E un capriccio che gli passerà pre- sto: -Gli è saltato il capriccio in te- sta dì andare a viaggiare : - È un uomo che s'è levato più d'un capric- cio. » il Prendesi anche per Amore leg- giero ed incostante; e per la Donna cosi amata : < Non fu una passione vera, ma un caprìccio. » il Nelle arti o nella poesìa vale Pensiero, Inven- zione, che abbia del bizzarro, e anche del nuovo e dell'originale; e dicosi pure dell'opera stessa: < Quella figura è un caprìccio del pittore, il eguale volle per tal modo fare una spiritosa allusione; Vi mando alcuni capricci mìei, gittati giù alla buona. > i| Ca- priccio, T. vxus. Componimento che abbia assai del vivace e del fanta- stico, e per lo più suol essere un Pezzo di qualche opera ridotto per alcuno strumento: < Capriccio sulla Sonnambula. " il j4 capriccio, Capric- ciosamente, Senza ragione; ed an- che A fantasia : < Mutano oggi pro- grammi e regolamenti a capriccio :- Parole formate a capriccio. > || Di mio, di tuo, di suo ec. capriccio, coi verbi Fare, Operare, e simili, vale A sua voglia, A modo suo; e parlandosi delle arti del disegno. Dì propria fan- tasìa, Senza star troppo alle regole : < È nu ragazzo che fa sempre dì suo capriccio; Scrive o dipìnge dì suo caprìccio. » Capricciosamente, aw. A capric- cio, In modo capriccioso. Capricciosèllo. dim. di Capriccio- so; e dicesi di ragazzo. Capricciosétto. dim. di Capriccio- so ; lo stesso che Capricciosèllo. Capriccìosino.<Jini.dì Capriccioso: meno che Capricciosétto. Capriccióso, ad. Che ha capricci, Pieno di capricci: « È un ragazzo cv priccioso; La fortuna, la moda sono capricciose. » Detto di azioni, pa- role ec., vale Che proviene da ca- priccio. Fatto a capriccio, o per ca- priccio. I Nell'arti del disegno, dicesi dell'artista che ha fantasia bizzarra, inventiva immaginosa; ed anche del- l'opera stessa, che mostri bizzarria nell'artista: « Giulio Romano è stato uno dc'più fieri e più capricciosi pit- tori; E un'invenzione capricciosa.» ,1 Usasi .inche in forza di »o»(.; « La- scialo fare a modo suo quel capric- cioso. > Capricòrno, i. nt. Animale favo- loso, dì cui gli antichi fecero il de- cimo segno dello Zodìaco. È posto fra il Sagittario e l'Aquario. La co- stellazione del Capricorno sì trova nell'emisfero australe. !| Tropico del Capricorno <■ il Circolo parallelo al- l'equatore, che sembra descrìvere il sole col suo moto diurno, quando en- tra nel segno del Capricorno, vale a dire il 21 dicembre. Caprifico. ». m. Fico selvatico. — Dal lat. caprificu: Caprifòglio. : m. Sorta dì pianta silvestre, detta anche Madreselva e Abbracciabosco. Caprigno. ad. Che ha natura o qna- lit:i di capro o dì capra; più comn- neni. Caprino. Caprino, ad. Dì capra. Apparte- nente a capra: < Latte caprino; Lana caprina. > I Lt/« o Questione di lana caprina, dicesì proverbialm. per Li- te, Questione, frivola, e che non ap- proda a nulla: < Lasciamo stare; son questioni queste di lana caprina. >>; Disputare della lana caprtna, vale Disputare di cose di nessuno rilievo. I Caprino, vale anche (,'he ha qua- lità o somiglianza di capro o di ca- pra: « I Satiri avevano la testa e le gambe caprine. > i; In forza di tosi. t'attivo odore che rendono coloro che sogliono indossare abiti di grossa la- na: < I frati puzzano per lo più di caprino. > Capriòla, fem. di Capriolo. || Ca- priola, dicesi Quel salto che fa il ballerino sollevandosi diritto da terra con iscambievole movimento de' pie- dì. i| Ma più comnneni. dicesi oggi Quel salto che fanno i ragazzi, pun- tando le mani in terra, e alzando obliquamente la persona in aria, per ricadere di nuovo ritti. ;1 Far una ca- priola o la capriola, dicesi anche per Cadere, cosi nel proprio come nel fig. Il Salto che fanno ì cavalli ammae- strati, alzando insieme le due gambe davanti, e poi pure insieme le gambe dì dietro. Capriolétto. dim. di Capriolo. Capriòlo, s. ni. Animale salvatico, del genere de'cervi- se non che è più piccolo. 1, Saltare Far salti come un capriolo. Saltar molto, o Spiccar salti molto ."liti: e dicesi anche di chi è commosso da una grande ira o da una grande allegrezza: «Saltava dalla contentezza come un capriolo. » — Dal lat. capreolus. Capro.», m. Il maschio della capra domestica, che più comunem. dìcesi Becco, il Capro emissario, dicevasi in antico presso gli Ebrei Quello che ogni anno, carico di maledizioni, cac- ciavasi in luoghi deserti, come in espiazione dei peccati del popolo. Onde per similit. oggi si suol chia- mare cosi Colui sul quale carìcansi i torti e gli odj e le maledizioni di molti. — Dal lat. caper. Caprone, s. m. Lo stesso che Ca- pro, li Dì chi porta gran barba si dice che jiare, o che è un caprone, o che ha una barba di caprone. Capruggìnare. tr. Fare o Itifare le capruggini. l'art, p. Capbuoginato. Caprùggine. ». f. Intaccatura delle doghe, dentro alla quale si commet- tono i fondi delle botti. Carabàttola.»./. Che r' - ntc si usa nel pi. Masserizi io pregio, che altri può tr.. , .co andando da luogo a luogo; e special- mente nelle frasi: Pigliar U cara- battole, o le sue carabattole, per Di- sporsi a partire : « Prese le sue carabattole, e se n'andò- - <•■ -".n ti piace, prendi le tue < e v,ittene.»— Dal lat. ^ro' ,et- tuccio. Carabina. ». f. Anne da fuoco, più corta che lo schioppo, ma di mag- gior portata, onde si armano certe milizie a cavallo, o anche certe fan terie leggere: « Carabina rigata. Ca- rabina Mini<-, ec. > — Dal fr. carabine. Carabinière. ». ni. Soldato a piedi o a cavallo, armato di carabina, e serve specialmente alla tutela del- l'ordine pubblico. Caracca. ». f. T. mar. Grossa biuea da trasporto. — Dall'arab. karraea. Caracollare, intr. T. rivali. Far ca- racolli. Volti r ■ ■• in, del cavallo: i . a- valierc che f:i : :.... mu- vimenti. Pari. p. CARACOLLATO. Caracòllo. ». m. T. cavali. Volta in tondo o in mezzo tondo, a pìccoli salti, che il cavaliere fa fare al cavallo, cambiando mano. — Dallo spagn. ea- racol. Chiocciola. Caraffa. ». /. Vaso dì vetro, cor- pacciuto, con piede e collo stretto. li Fare la caraffa, fu detto già per Fare incantesimi; e ora lo dir. . lìa i giocatori dì certi giui. lei biliardo, allorché fiogonii ; se- gni cabalìstici, acciocché il gtnoco vada a modo loro: < Eh, la bìlia non si fa; t'ho fatto la caraffa.» — Fr. carafe. spagn. garrafa. Caràmbola. ». f. Specie dì giuoco che si fa sul biliardo con tre palle, due bianche e una rossa; o con cin- que palle, le tre delle quali hanno colore diverso: « Carambola rnsaa; Carambola italiana. » Carambolare, intr. Fare il caram- IikIo. Pari. p. CARAMBOLATO. Carambolo. ». m. Cosi dicesi net giuoco della carolina II battere con la propria palla una delle altre quat- tro che sono sul biliardo, in modo che poi la propria ne vada a toccare un'altra: «Che tiri? Tiro il caram- bolo sulla gialla. » — Dal fr. caram- bole, propriam. La palla rossa della carolina. Caramèlla. ». f. Frutto ricoperto duna crosta di zucchero cotto. — Dal- l'arab. kora. Pìccolo globo, e mo- rhalla. Cosa dolce. Caramellàio. ». m. Chi va attorno vendendo caramelle. Caramellare. ^r.Dare allo zucchero una lieve eottura, per la quale sì rap- prende e si cristallizza: « Il caramel- lare lo zucchero è cosa di pratica. > Pari. p. Caramellato. Caramente, avv. Affettuosamente. Come si fa a persona che ci sia cara: ' La riverisco caramente: - La presi caramente per mano : - Caramente di- letto. > Caramógio. ». m. Persona piccola e contraffatta. || fig. Uomo da poco.