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CALCINATURA. 202 — CALIXEGGIARE. o metalli nel fornello, e tenorvcli a cosi gran calore, che diventino qnasi come calcina.il T.agric. Spargere cal- cina Rii'tcrreni i)er ridurli più atti alla produzione : « Le vigne è ottima cosa il calcinarle. » Part. p. CALCINATO. Calcinatura. ». f. L atto e L'effetto del calcinare: < La calcinatura dì certi metalli è opera lunga e dif- ficile. » (cinare. Calcinazióne. ». f. L'atto del cal- Calcino. a. Vi. Malattia de'bachi da seta, che impedisce loro di mandar fuori gli escrementi. Calcinosltà. >.f. aslr. di Calcinoso; L'esser calcinoso. Calcinóso, ad. Che ha apparenza e certa qualità di calcina: «Materia calcinosa; Allume calcinoso.» Càlcio. ». ni. Colpo dato con un piede: «Nerone diede un calcio nel TCntrc alla moglie: -Combattevano a pugni e a calci. » !| Specialmente si dice delle bestie da quattro zampe con l'ugna tonda, come muli, cavalli, asini; ed anche de' bovi: «Ebbe un calcio da un bove : - Quel cavallo tira ì calci; Badati, c'è da avere una cop- pia di calci. » il ii calcio drlV aaino, suol dirsi proverbialm. per Grave in- sulto che un nomo vile e da poco fa al valentuomo e potente, ridotto a mal termiue: maniera derivata d.iUa nota favola esopica.'I Dare un calcio a una cosa. Non la pregiar quanto merita e lasciar passare l'occasione di posse- derla: « Non vo'dar un calcio al buon partito che mi si offre; » e generica- mente Dare un calcio alla fortuna. 1 Fare a'calci co' muricciuoli, Mettersi a contrastare con chi è molto più forte e potente, dal che non può uscirne che danno: «Litigare col Governo è nn fare a'calci co' muricciuoli » che di- cesi più spesso i^nre ai cozzi co'mufic- cioli. ;i Di due cose tra loro contrarie e ripugnanti, si dice che /anno a'calci tra loro: « Certi medici fanno ricette con medicine che fanno a'calci tra loro. » ,i i'Vtre a'calci. Giocare alla ruzzola facendo a chi la spinge più lontano, dandole un calcio con tutta forza e con la pianta del piede; e Calcio per conseguenza si chiama ciascun Tiro che fanno i giocatori: «Bel calcio: -Con un calcio fece 100 metri. • ,1 Pigliare uno a calci, o o calci nel sedere, si dice familiarm. di persona insolente e di poco conto per noi, a cui si dia brusco commiato: « Se viene a fare il Gradasso, lo pi- gilo a calci nel sedere, «j Calcio è anche La parte di sotto dello schiop- po, che si appoggia alla spalla sca- riciuidolo. ; La parte inferiore della lancia^ sotto l'impugnatura. || Piantar le vit% a calcio, T. agr. Porre i ma- gliuoli nella fossa, ripiegandoli dalla parte di sotto. — Dal lat. calx. Calcistruzzo. ». nt. Mescolanza di calcina con altre materie, come ghiaia altro che di simile, per accrescerle tenacità: più coniuncm. Smalto. Serve a murar condotti d'acqua, vasche, ec. Calco. ». m. Disegno riportato so- pra altro foglio calcando. || Impronta cavata da nna forma, fatta con cera o terra molle, calcata sopra una figura di rilievo: « La medaglia non l'ho ve- duta; ho però veduto un bel calco di essa. » Calcografia. ». f. L'arte d'inta- gliate in rame o in altro metallo; ma più comunemente l'Arte dello stam- p^e, tirare, come dicesi, le inci- sioni fatte sul r.ame.; L'officina dove tali incisioni si stampano; e il Nego- zio dove si vendono. — Dal gr. xa?.- v.òc. Rame, e Ypi^tu, Scolpire. Calcogràfico, ad. Che appartiene alla caicotfr.ifla. Calcògrafo. ». m. Colai che stampa le incisioni fatte snl rame dall'inci- sore; ed anche il Negoziante di esse stampe: « Il B. è il primo calcografo di Firenze. » Calcola. ». f. Ciascano dei dna re- goli appiccati con fanicelle ai licci del pettine per cai passa la tela, sn'quali la tessitora tiene i piedi, e ora abbassando l'uno, ora abbassando l'altro, apre e serra le fiU della tela, e formane il panno. Calcolàbile, ad. Che si pnò calco- lare : > Il guadagno che fa 6. non 6 caleol:ibile. » Calcolare, ir. Valutare, Accertare, per via di calcolo o la qualità o la misura, o il numero di nna cosa: « Un astronomo ciilcola la distanza di nn pianeta; Calcolare il numero delle persone che entrano in un luo- go; l'altezza d'un monte, co. » i Pre- vedere a forza di raziocinio quale può esser l'esito di una cosa, quali 1 perìcoli d' un'impresa, qu:ile 1 opi- nione di alcuno, o il modo che terrà in una data cosa: « Non fo nulla a caso; ma prima di risolvermi cal- colo bene ogni cosa: -Calcolo tutti i pericoli che possono avvenire ec. » ,,intr. Fare alcune di qu" zioni che la matematica m scienza del calcolo.;] + C" ,.. . Far conto. Contare, Pensare, Avere in mente, e sini. come: «Quest'altro mese calcolo di andarmene » Roma, » è modo da rigettarsi. E tali sono an- che le maniere Far calcolo di chec- chessia per Tenerne conto, e Tenere a calcolo alcuno per Farlo stare al dovere. Pari. p. CALCOLATO. Calcolatóre-trice. verbal. da Cal- colare; Chi o Che calcola: «Perito calcolatore; Brava calcolatrice. » i| Calcolatore, si chiama ('hi dovendosi mettere ad una impresa, si is prima accertato, per via di calcoli e di ra- ziocinio, che riuscirà a bene: «Il G. è calcolatore; e se 6 entrato in quella impresa, 6 segno che è sicuro della riuscita. - Calcolétio. dim. di Calcolo, per Pietruz/.a che si genera nei reni: « Ha veduto pochi calcoletti ; ma teme della pietra. » Càlcolo. ». m. Ogni operazione che si fàccia coi numeri, sia per addizione sottrazione, sia per moltiplicazione o divisione, sia per alcune o per tutte queste operazioni insieme unite.' C'o2- coloarilmelico,CìacHo dei numeri pro- prìam. detti, rappresentati dalle ci- fre numeriche. Il Cnfco/o algebrico o analitico. Quello delle quantitA rap- presentate dalle lettere dell'alfabeto. ! ; Dalle varie speculazioni dell'ari tme tica o dell'algebra nascono calcoli speciali che hanno i nomi loro pro- prj, come Calcolo differenziale, inte- grale, infinitesimale, ec. de'più comuni de' quali sarà detto sotto il proprio atUcttiyo.llSciemadelcalcolojèilDomc speciale di quella parte delle mate- matiche che si risolve in numeri o in formule, cui possano i numeri appli- carsi; e talora è il nome che si dà alle scienze matematiche insieme con- sider-ite. ,i Calcolo, si dice anche per Induzione, Congettura, Il calcolare che nna cosa lo cosi : « Mi pensavo dov' imi; ma feci un calcolo f;i:.. .. i .. ' -•"■: ral- co?t, Valutare tutte le )i ^c: < Fatti i miei calcoli, V' .aSO tentare la impresa.» I, Tlikic ia cal- colo, diccsì per Tener conto di cbec- (.),, ;■. / ' ■'coli, T. med. Concrezioni 111' si generano nei reni e n< : ,i; e se queste concre- zioni procedano da alterMionì della bile, 8i chiamano Calcoli biliarj. |j t Tenere a calcolo uno; meglio Farlo stare al dovere. I Far calcolo. V. in Calcolare. — Dal lat. calculut, Ple- tnizza. Calcolóso, ad. Che soffre di cal- coli; e si usa anche in forza dì sost.: « Ai calcolosi giova il prendere olio per bocca. » Calda. ». f. Operazione, per cni il ferro o l'acciaio posto nella fornace prende tauto calore, quanto basta a poterlo lavorare : « Alla prima calda ti fa una lancia. > Caldàcclo. pegg. di Caldo; Caldo eccessivo ed afoso; detto di quello della stagione: < Mi parmill'anni che finisca questo caldaccio. » Caldàia. ». f. Vaso assai grande, generalmente dì rame, che si appende alla catena del camino o sopra un grande fornello per uso di bollirvi o cuocervi checchessia. 1 Nelle mac- chine a vapore, Quel grosso reci- piente dove sta l'acqua clie genera Ti' Il che sia molto ag- ro suol dirsi per ., j,^..i come una caldaia, che Pare una caldaio, ec. Caldaiàta. ». f. Tanta roba, quanta ne entra nella caldaia: « Gli gettò una caldaìata d'acqua addosso ; Quella caldaiàta di cavol flore, se la divoran tutta. » Caldaino. >. m. dim. di Caldaia; Vaso adoperato dai tintori, e che è murato sopra il fornello. Caldalóne. ». m. accr. di Caldaia; Calli. u:i trraiide. Caldamente, avv. Con molto ca- lore e premura. Efficacemente: «Le raccomando caldamente quel dova- ne: -La prego caldamente di farmi saper tosto qualche cos.i. » Caldana. ». f. Subitanea accensione di sangue, che viene per Io più alla testa per indisposizione, o per ef- fetto del cibo o del bere: « Dopo de- sinare mi vengon sempre certe cal- dane che mi par di bruciare. » ', Istan- tanea accensione del volto a cagione d'ira di sdegno: «A qnclle ingiu- rie mi prese una caldana, che se non me lo levavano dinanzi, lo bastona- vo. » Il Caldana, dicesì La stanzetta che è sopra o accanto al forno, per uso di tenervi in caldo, 'ed anche asciiiirare e seccare, checchessia. Caldanlno. ». ni. Vaso dì rame, co] manico fisso, per lo più d'ottone, che fa arco sopra la bocca, a uso di te- nervi brace accesa per scaldarsi, detto a Firenze Veggio. Caldano. ». m. Vaso di rame o di ferro, di forma per lo più rotonda, e largo di bocca, usato per tenervi den- tro brace accesa a fine dì scaldarsi, o riscaldare la stanza: più spesso Braciere. Caldeggiare. Ir. Promuovere con calore e con affetto una cosa, Ain- tamo il buon esito: <IìA proposta era caldeggiata dal B. e passò senza difficoltà. » Part. p. Caldeggiato.