Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
ACC – 25 – ACC
M. N. 5. p. 288. Va c'ha duje juorne che te face acchitto De cose da smorfire. Fas. Ger. 17. 2. E già fatto de gente avea l’ acchitto Da Ii tanta gra regne lo mmarditto.
Al bigliardo vale l’ Atto di giocare pel primo, in modo che l’ avversario tiri sulla palla di chi fa l’ acchitto.
Accia. Materia tessile filata e in matasse. Bas. Pent. 2. 6. p. 205. E bedenno ca tante belle acce erano resciute a garzetta. (Come a dire Le susine si eranfatte bozzacchioni).
Fig. Faccenda, Negozio. Cap. Il. 5. 71. Ammarcia, pettolone, e non ghi attuorno , Dove nc’è guerra st’accia n'è pe tene.
Per Azza.
Acciaccare. Acciaccarese vale Farsi malaticcio o cagionevole; onde Acciaccato per Pien di acciacchi.
Acciacuorvo. Lo stesso che Ecciacuorvo. Fas. Ger. 3. 46. L’acciacuorvo d’Argante priesto alliccia, Ca si nce ntorza, fatto nn’è sauciccia.
Acciaffare. Acchiappare, Acceffare, Afferrare, Pigliare con violenza e all’improvviso. Fas. Ger. 19. 42. Acciaffa isso a doje mano po na mazza Ferrata, e nfodaraje la tommaschina. Bas. Pent. 4. 2. p. 24. Lo tavernaro chiammaje certe tammare… e fattolo acciaffare ec. Stigl. En. 4.135. Chi s’acciaffa a lo rimmo e chi a la vela. E 6. 52. Dapò piglia no sauto e co doje mano A la frasca s’acciaffa e se nce appenne. (Cioè s'appiglia). E 11. 181. N’aquela quanno acciaffa no scorzone. E 2. 139. Lo gran dolore comme na tenaglia L’acciaffa, e stregne chillo core affritto. Mandr. nn. 1. 20. L’acciaffa doppo ciò co na manella. E 5. 13. Pe no cuorno l’acciaffo e sbatto nterra. Cap. Son. 140. Io ve vorria acciaffà pe ssi capille.
Acciaffatore. Chi afferra o prende, soprattutto i debitori e i malfattori, quindi Birro. Cort. Ros. 4. 6. E mo te vide adduosso L’acciuffature. Bas. M. N. 8. p. 335. So cojeto e saniccio, Nè quanno veo l’acciaffature alliccio.
Acciappare. Lo stesso che Acchiappare. Fed. Ottav. 1. 14. T’aje acciappato Lo realo, e che buoje? (La st. del 1733 ha acchiappato).
Aggangherare.
Acciarare. Dar la tempra d’acciajo al ferro.
Acciarino. Fucile, Acciarino, tanto per accendere il fuoco quanto per lo schioppo.
Lastra d’ acciajo che nelle lanterne riflette la luce. Mandr. all. 1.31. Comm’ acciarino de lenterna a bota.
Acciaro. Acciajo. Fas. Ger. 11. 45. E fu l’acciaro accossì temperato Che passaje de la capo la tostezza. Stigl. En. 8. 114. Pe sette lastre che tenea d’acciaro. E appr. E chi mette a no connutto D’acqua l’acciaro ardente a raffreddare. Cap. Son. 116. Co le corde d’ acciaro.
Spada, Ferro. Bas. Pent. 1. egr. p. 144. Caccia mano a l’ acciaro Ed assarpa lo fierro.
Acciarrare. Acciuffare, e per estensione Affarrare, Acchiappare. Fas. Ger. 7. 113. Goffredo priesto acciarra li capille De la fortuna mente s’ è degnata. Lor. Cors. 1. 5. E chillo llà, vedite, È ghiust'uno che avimmo mo acciarrato. Nov. Spor. 1. 17. Se lo pesone po non è pagato, Te vide dali zaffie acciarrato. Val. Fuorf. 2. 9. 50. Lo fa acciarrare e nne lo manna nseggia. Ciucc. 2. 25. Acciarrato La corte tenea chisto pe le recchie. Perr. Agn. zeff. 6. 41. Marte acciarratte Bacco pe no cuorno.
Acciavaccio. Specie di bitume nero e duretto di cui sì fanno lavori per ornamento e statuette. Sp. azabache. Bas. Pent. 5. 9. p. 205. Pareva (una mora) na statola d’ acciavaccio drinto na casa de smeraudo. Val. Mes. 1. 102. A elle d’acciavaccio o puro d’osse.
Acciavattare. Acciabattare, Abborracciare.
Acciavattatore. Chi acciabatta.
Accidere. Uccidere Cill. 1. 13 (2) Cielo, o dalle tu forza azzò m’accia, O alleggerisce tu sta pena mia. Fas. Ger. 2. 4. M’accio nfra tanto mille crestiane. E 8. 80. Ca nnante no m’accio che sta virtate Da lo gra nomme mio lo munno ntenna. E 20. 77. Che no le bide accidere, ma accise. Ol. Nap. acc. 2. 41. Non fa che me despera e che m’accia. Ciucc. 2. 26. Ca nce corp’io a farel’esse acciso. E. 12. 9. Le dieno ncuol-