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BOL — 249 — BON
Bollaccone. Vela minore che s’aggiungeva
alla vela principale nelle navi ad
un albero. Quindi Correre co trinchetto e bollaccone,
altre al proprio significato,
vale Darsi da fare a tutt’uomo.
Sciat. 3. p. 248. Co trinchetto e bollaccone
jettero nvota li duje cardasce pe
nvitare amice a li festine ed a fare l’apparicchie
necessarie. E Mandr. nn. 1.
9. Ed a senistra e destra Correno co
trinchetto e bollaccone. Val. Fuorf. 1.
p. 90. No guardanfante portano…
Cierte bote l’aizano tant’auto Che pare
bollaccone che bace orzeca.
Bolletta. Carta che comprova il dazio pagato o la merce spedita.
Bollettino. Quaderno a stampa degli atti del governo.
Prima si usò per Bolletta.
Bollito. Lesso.
Bolognese. Varietà di lattuga.
Bombarda. Bombarda.
Bombardaria. Sparo di molte bombarde.
Bombò. Parola tolta dal fr. bombon. Zezz. Papp. p. 9. Bombò, paste riale, sosamielle, Confiette de Surmona e cannelline.
Bomma. Bomba. Cap. Son. 20. Non pare ch’è artegliero, e sa de bomma.
Fig. per Ernia.
Vaso della contenenza di due caraffe, e si prende assolutamente per Due caraffe di vino.
Esclamazione derisoria al sentir panzane, carote e grosse vanterie.
Bomma americana è una specie di sorbetto.
Bommespera, Bommespere. Buona sera. Cort. Ros. 3. 9. Bommespere, sia Lella. Mandr. rep. 1. 9. Bommespera, le dico, accompagnate Starrimmo tutte nuje sta notte, frate.
Bomprode. Buon prò. V. Prode. Vill. Epit. p. 127. Si fa qua pedetillo Puro co tanta grazeja te lo sforna, Che l’aje da di bomprode, ma non corna.
Bona. Pustola del vajuolo innestato.
In pl. si prende tanto pel Vajuolo innestato quanto pel Vajuolo naturale, e si dice Bone malegne al Vajuolo maligno e Bone nzateche alla Varicella o Vajuolo spurio. Morm. p. 16. Tienela cara, e falle mo ch’è tiempo Nsertà le bone, ca da n’anno è nata Sta nenna. Cort. Ros. 3. 1. p. 55. E m’escano le bone e li morville.
Bona. Femminile di Bono o Buono, si adopra in molte frasi assolutamente, sottintendendo Cosa o altro nome.
A la bona vale Alla buona, Con semplicità di modi. Ciucc. 10. 11. Jammo a lo bona, e no nc’è nnanze o arreto. Bas. Pent. 2. 5. p. 192. Cola Matteo che ghieva a la bona. Vill. Epit. p. 128. E ba a la bona.
Quando si ode qualche cosa graziosa, qualche bell’epigramma, qualche bel trovato, si suol dire Chessa è bona! o simile. Ciucc. 2. 7. Sta, sta, chesta va bona. E 12. 61. L’aje propio annevenata. Oh comm’è bona!
Co le bone vale Colle buone. Fas. Ger. 2. 44. Oh co le bone o a forza da la vrasa Scapparele.
Farela bona vale Far cosa buona. Tior. 1. 19. Ma si tu, Cecca, la vuoje fare bona. Bas. Pent. 1. 7. p. 85. Bravo, l’aje fatta bona. (Iron.).
Mannarela bona vale Passare sopra qualche cosa, Perdonarla, Scusarla. Pe sta vota te la manno bona.
Val pure Mandare buona ventura, Far riuscire a bene dove c’era pericolo. Bas. Pent. 2. 7. p. 224. Pocca lo cielo me l’ha mannata bona… me ne voglio tornare a la vota de Sciannena mia. E 4. 9. p. 101. Dio nce la manna bona.
Menare bona vale Menar buono. Passare. Fas. Ger. 5. 59. Na cosa schitto no le meno bona.
Venire bona vale Riuscire prosperamente, Scampare da un pericolo o da un malanno. Fas. Ger. 2. 68. Po la cosa venuta sempe bona. E 10. 24. No me nne fa venì bona nesciuna. E 16. 49. Jarraggio comme vuoje arreto o nnante, Vasta che sulo a te nne venga bona.
Trica e benga bona vale Si tardi pure purchè la cosa riesca a bene.
Bona va quanno bona vene è il lat. exitus acta probat.
Si adopera per Bene cogli aggettivi femminili. Bas. Pent. 2. 9. p. 235. Cossì bella vestuta e cossì bona trattata.
Bonaccia. Bonaccia, Calma. Stigl. En. 1. 35. E co lo carro a chella parte e chesta Sciulia de furia e porta la bo-