Pagina:Vocabolario del dialetto napolitano (Rocco 1882, A - CAN).djvu/169

ARE – 147 – ARE


Motare le primme arecchie vale U- scir dall’infanzia, scherzando come se si trattasse di denti. Bas. Pent. 4. 2. p. 18. Ha puosto la mola de lo sinno e toutato le primme arecchie. E 8. p. 80. Li quale avenno motato le prim- me arecchie ec. E M. N. 5. p. 282. E figliolella, e n’ ha mutato ancora Le primme arecchie.

Arecheta, Arecheto. Lo stesso che Are- cata. Val. Fuorf.1.p. 93. E qua scioc- caglio fauzo se metteno, O vero quar- che spruoccolo d’ arecheta Azzd che le pertosa non se serrano.

Aredducere. Lo stesso che Arredduce- re. Sarn. Pos. 1. p. 175. Era ared- dotta a chella meseria. (Lo credo er- rore di stampa).

Arede. Erede. Cap. Il. 5. 53. Ma voglio a pede Sciosciarne a isso e recreja Y arede. Bas. Pent. 4. 3. p. 27. De lo male acquistato non gaude Jo tierzo arede. Pag. M. d’O. 7. 25. Non se pote esse nziemme e figlio e arede... Ca se arede esse vo, non é chit figlio. E39. Co bella arede sia e sanetate. Viol. buff. 27. Sto pazzo... Arede de chil- !’ommo vertoluso.

Aredetare. Ereditare. Stigl. En. 9. 92. Sti duone No nepote che avea |’ are- detaje. Pag. M. d’O. 7. 37. Pe lo figlio che bole aredetare.

Aredetario. Ereditario.

Aredetate. Eredita.

Arefece. Orefice. Bas. Pent. 1. egr. p. 131. Saccio ca non si arefece. Perr. Agn. zeff. 6. 65. Vide... Chillo arefece lla, che beramente E arefece ch’ ar- Tobba chit de Cacco.

Uomo scaltro, Furbo.

Aregano. Lo stesso che Argano secon- do il Galiani.

i Aregenale. Originale, nome e aggettivo.

De Pal. .Trej. Am. 2.5. (2) Lo retratto nne si e |’ aregenale.

Arella. Cella da tenervi una scrofa coi £u0i porcellini. Lat. hara.

Aremo. Eremo. Cap. Jl. B. 17. Che sta ncampagna e sta dint’ a n’ aremo Re- terato, e fa ciento guattarelle. Nov. 8p. 2. 9. Arrivano a Y’ aremo mieze strutte.

Arena. Arena. Roce. Georg. 1. 18. Quan- no la terra 4 secca comm’arena. Jior. 4.27. Fujenno Vanno de 1 Innia a le

nnaurate arene. Cap. Jl. 1.19. Se nne va cuoto cuoto pe |’ arena. E 2. 43. Mazze ha d’ ava chit che non so |’ a- rene. E Son. 65. Az-d che non siem- mene a ]’arena. Ciuce. 6. 31. Che lu- ceno ]’arene comm’a brite. Bas.Pent. 3. 1. p. 261. A la casa mia non man- cano serveture e mobele quanto I’ g- rena. ;

Arenaccia. Contrada arenosa, ed in par- ticolare quella fuori le antiche mura di Napoli dov’é ora la stazione della ferrovia, e dove si soleva e si suole ancora far disfide a pietre. Bas. M. N. 1. p. 236. Jammo, si tu n’ aje voglia , O fore lo Pertuso, O dinto I’ Are- naccia , E lla nce scrapicciammo. EF Pent. 1.7. p. 85. Facenno a pretate a I Arenaccia co lo figlio de lo rre de Napole.

Arenarulo. Polverino.

Arenca. V. Arenga. —

Arenella. Renella. Bas. Pent. 1.1. p. 28. Esce l’Aurora a ghiettare I’ auri- nale de lo viecchio sujo tutto arenella rossa. E 4, 6. p. 60. Chino... de flate e darenelle. E M N.7. p. 313. E gape s’aggio sempre Chiena e zeppa la vor- za.— D’arenella. E p. 325. E pelagre e ponture e arenelle. Zior. 10. 2. Che la zella Me venga e l’arenella.

Per simil. Bas. Pent. 2.7. p.215. Co l’arenella a lo cannarone, che non po- teva schizzare na parola mmardetta.

Arenga, Arenca. Aringa. Fra noi ve ne sono solo salate e affumate, e le prime diconsi Sarache. La Mill. 1. 4. ? Che te ne pare de st’arenga fraceta? Cap. dt, 3. 29. Ch’ io no le farria spartere n’ arenga. Mandr. nn. 2. 9. Ste facce d’arenghe. Picc. Dial. 2. 118. La com- moglia na vesta longa e granna Ch’d guarnuta d’arenche e totomaglio.

Arenga aguata o auvata & quella che ha le ovaje, ed 4 pit ricercata. -

Arsnuso. Arenoso, e dicesi in partico- lare del grano misto di arena.

Areopavo. Areopago. Pag. Rot. 10. 16, Me pare de vedé n’areopavo.

Arera, Arere. Erede, ed anche Prole. Fas. Ger. 17.77. Mmiezo a suogro e marito senza arera. E 19. 64, Ma sar- raje ricco tu e l’arere tuoje. Vott. Sp. i 65. E I’ arere erano duje nepute sule.