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Appila quanto vuoje, Ca no ammafaro tanto quanto sbulte. Va/. Fuorf..p. 66. Gbi no lo pò senti cb*aggia pacienzea,Che scappila le pecchie e che facce ambola. Fas, Ger. 16. 37. Ma Protone Appelata ped essa avea Tarecchia. Cince. 6. 17. Quanno tutto sso musso noe nietciste Dint’a cbillo m’ozio, l’appelaste; L’apeiaste de muodo ec. (La si. ha appellaste, e sarebbe unico esempio ^ aKendo lo stesso autore scritto appelato, Ciucc. 2. 17.) Cap. Son. 18 Mora senza aprì pertuso Chillo che tutte le pertosa appila. E 69. P’appila na senca rotta J^?33. Restanno co lo tufolo appilalo.

Ostruire, Oppilare, nel senso medicinale. Trinch. Pagl.geL2.5.(ì) Qia.n. no dice na fegiiola Ca Io vo no maretiello.. Si no Tave, se nne scola, Se fa subbeto appelata.

Por riparo, Riparare. Sadd, Patr, Tonn. 1 6. (?) È fegiiola saputa ennorata, Sa fa la colata, E ancora le fete La vocca de latte, E appila e rebatte Li guaje de la casa.

Appelà no pertuso vale Saldare un debito. Sam. Pos. 2. p. 206. Co chille

tornise appilaje qrarche pertuso.

Bas, Pent, 5. A.p. 156. Vinte docate, €he le Tastare ad appìlare (juarche pertuso.

Appeld le pertose co la vammace è Operazione che si fa ai morti. Y. Vammace.

Tacere, e dicesi anche Àppelarsela. Tiar. 4. 26. Si chess’è, appilo. E 6. 24. Nfra tanto io appilo nnanze a te pe scuorno. E2S. Che’cardola o reviezzo o quale cola Che n^appila si dice na parola...? Cap. Son, 126. Donca appilate, che ve scenca gotta. Fas. Ger, 2. 80. Cca se T appilaje isso. Appila ca esce feccia, V. Feccia. Appelariello. Ciò che serve per otturare. Bas. Pent. 1. 5 p. 73. L’uorco.... non tanto faceva pertosa quanta trovavano appelarielle. [La st. 1674 ha appelarelle).

Appelativo. Oppìlativo, Astringente. Tard. Vaj.p. 154. Volimmo dicere, reprecaro chelle. ca songo appelative. Appelazione. Oppilazione. Cori. C, e P. 3. p. 158. Lo cielo sa se pe lo desgusto me b’ò stagnato lo tiempo mio,

ch’ò pericolo de ire nn* appelazione. Tard. Vaj. p. 1^3. No malato che pateva d’appelazione. E 154. Avvertite ca lo malato paté d’appelazione. Appellare Appellare, Portare appello. Bas, Pent. I. 8. p. 101. Sentuto sto decreto, né avenno a chi appellai^ese. ^ 10. jp. 125. S’appellava da sta sentenzia.

Fig. Ricorrere, Aver ricorso. Perr. Agn. ztff. 4. 90. Ma pò sosuto nn*appellaje a le gamme. Imprendere..

Otturare. V. in Appaiare. Appellativo. Usato dal Basile con allusione al noto proverbio Lasciare il proprio per l’appellati vo..Ba5. Pentk. 9.p. 103 Se resorvette de mirare chiù priesto a lo proprio ca a Tappellativo, perchè le stregneva chiù la cammisa che lo jeppone. (Porc, legge appellazione).

Appellazione. Y. Appellativo. Appena. Appena. Bas. Pent. 3. 10. p. 360. Appontatose appena le brache, i.^4. 1. Jc>. 8. E ditto ste parole appena, lo sango se tornaje chiù bivo. Cori. Cerr. 3. 33. Ch’appena le celate se calaro. Stigl. En. 7. 39. L’arba appena spuntaje da l’oriente, Che varie squatre ec. Appennecare. Appennecarese vale Pigliare un leggier sonno. Addormirsi leggermente. Jkppennere. Appendere, Sospendere. Ciucc, 9. 20. Chi a li cuoUe S’appettne..^ 11. 46. Co na nocca appesa. ^, 49. No mutto appiso co no correjolo. J^ 12. 25. La cortella appennie reto a la porta. Perr. Agn, zeff, 3. 8. Lo scuto se tira Da lo vraccio ed a n’arvolo r appese. E 6. 74. Spertosalo, «pò ncanna appiennetillo. (Parla diuna moneta non buona).

Appennere ncanna ha un significa^ to particolare tratto dal costarne di appendere al collo dei rei condannati alia gogna o alia frusta l’ingenere del loro delitto o almeno un cartello che accenni la colpa commessa. Quindi a un padre troppo indulgente pd figlio si dice: Tu lo portarraje app*o ncanna. Cap. Son. 197. Tu tu, chisto se frusta e ba ngalera Co na nzertg de vierze appesa ncanna Ncopp’& ^o