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tielle tutte abborlarimmo. Perr. Agn. zeff. 4. 76. Affè ss’apenione è brava.

Apereturo. Apritojo, e detto di frutte Spartilosso. Bas. Past. fid. 2. 2. p. 80. Teccote doje preccoca aperetora, Che me le dette mamma, e non ha n’ora.

Aperire. V. Aprire.

Aperta. Aperta e L’atto di aprire. Bas. Pent. 1. 8. p. 100. Da n’aperta de vocca de chillo brutto anemale aspettava lo chiudemiento de li juorne suoje. E 3. 9. p. 340. Pagateme… co le spaparanzate de arecchie l’aperte de vocca.

Apertura. Apertura. Bas. Past. fid. 3. 8. N’apertura Stace a la grotta, coperta de frunne.

L’atto di aprire. Cap. Son. 35. Disse: pe st’apertura io piglio ferie.

Apeto. Abete, Abies taxifolia.

Apice. Apice. Mandr. as. 8. 3. A piezze de pirammete e de cuone De base parallele l'apice ascia Chi ec.

Apierto. V. Aprire.

Apiloco, Apilogo. Epilogo. Morm. Fedr. 2. tit. nella prima edizione a pag. 192. e nell’indice ha sempre Apiloco. Nella seconda edizione a p. 126 leggesi Apiloco e nell’indice Apilogo.

Apinione. Lo stesso che Apenione.

Apisco. A modo di api, Attinente ad api. Mandr. nn. 1. 24. L’apesca guerra, comm’a chiajetante, Lassa Mandracchio.

Apistola. Epìstola, propriamente quella che si legge nella messa.

Restare de apistola vale Rimanere negli ordini minori, e fig. Restare a mani vuote, Non riuscire nell’intento. Val. Fuorf. 1. p. 169. Tutte chiste restajeno d’apistola; Mo se vedeno chine de miserie.

Apita. Lo stesso che Apeto, secondo il de Ritis.

Apocrifo. Ippogrifo. Mandr. all. 3. 19. Si l’apocrife so de bell’umure S’aggia fede de zo priesso a l’auture. (Il de Ritis e il d’Ambra l’intendono per Apocrifo!)

Apogeo. Apogeo. Mandr. all. 1. 19. Sgarra ne l’apogeo l’astronomia.

Apolo. Detto di uovo vale Che ha il guscio, non bene indurito. In gr. απαλος vale Tenero, Molle. Tior. 7. 4. Poeta, arcepoeta… Che fa li vierze suoje comm’a l’ov’apole. Cap. San. 48. L’ova che surchie tu so sciacque e apole. Val. Fuorf. 1. p. 66. Comm’a gallina che l'uovo ha fatt’apolo. Viol. vern. 8. Comm’ova apole.

Fig. Senza fondamento. Cap. Il. 7. 9. Mo non siente che nnorchie accossì apole Che non può sape maje che se fa a Napole.

Apologia. Apologia, Discorso in difesa, ed anche semplicemente Discorso, Diceria. Val. Mez. 4. 103. E se non dico buono, responnite, E faciteme quarche apologia.

Apone. Pecchione. Morm. Fedr. 3. 13. 8. Se chiammavano chiste anticamente Fughe, che mo chiammà se ponno apune.

Appaciare. Farla patta, Pareggiare le perdite con quel che si vince.

Appadronato. Dicesi di cavallo, carrozza, cocchiere, per esprimere che non sono da nolo.

Appagliare. Provveder di paglia gli animalì.

Avvolgere nella paglia gli oggetti fragili che si trasportano, e fig. Circondare e stringere coll’affollarsi. Fas. Ger. 18. 6. Accossì fi a la tenna ghie appagliato.

Appagliarese vale Coricarsi per dormire.

Appagliarire. Ridurre in paglia, Intristire, Disseccarsi e ingiallire.

Onde Appagliaruto vale Ridotto in paglia, Disseccato prìma di granare.

Fig. Avvilito, Abbiosciato. Sadd. Bar. 3. 8. Videlo comme sta Speruto, appagliaruto; Mo more ciesso, te. Ciucc. 12. 63. Nche arrevajeno a le case, appagliarute, Ncopp’a li matarazze se jettajeno. Bas. Pent. 1. 8. p. 101. Vedennolo cossì appagliaruto, ascelluto, annozzato e ngottato. E 3. 3. p. 290. Tanto che bedennola Cecio accossì penzosa ed appagliaruta, le disse. E 4. 9. p. 97. Vedennolo accossì mortacino ed appagliaruto. Stigl. En. 11. 22. Appagliaruto comme a pollecino. Morm. Fedr 4. 18. 7. No serpe appagliaruto Pe lo jelo e lo friddo spotestato.

Appagliato. Nome, lo stesso che Mpagliato secondo il Galiani.

Appaldare. Lo stesso ohe Appaltare. Sadd. Tav. de M. 2. 8. (?) Che s’ap-