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4 ninpubblico- I}.,,Miracol·__Mad«1yl. Alcuna donnalilciaua lalhc- ' ci.L1t;Alpbaé¤5¤¤¤- G·V.
·1·8-E ancora vir1n1ale.·o1'al1«:1or-«
. rcialua dl Váimìolsìtl- EIr1n¤nzt~·AlA
1In0 cltericosiçlla Città di I rhotiero templi legnau per alfabeto. M·V·3· 1o6.F.1ccendo,cc- V —

· Cattania, auucgnachèpecmtorqattetiain gran rcuerenzala..Q lcriuereicrcditori,p€¤3ll`.1b€t0· Cr·$·Pr· Eprincipalnicxitc ,. V Doiinanollray Boco. Introd, n. 4;._Perciocchè alcuna era; per ordine d’a.llàbeto . A « . n ,, È - ' - . di,quclle.,.cbc dall’vn,de’giouani craaniata. 1' Per alquanti . A L n 1 12 it E. Vedi B A N D E it A I 0. , a,_« . A ‘ · _ __ Lat-aligwi-B0c0_11-94.s. Conuienper certo, che, ec.i0 alcun A L 1: 1 NE pollo auuerbialm. Finalmente. Lan:. mmhm ,dmi- I ` bacio ti tolga- E.n. 1 4.1 3 . E alcun giorno,come potè il meglio, que. Petr. Son.17rLargata 2.lñI11C0ll;l'á1lI10I`0lÈ Clllll-Il;L’•'LllllIl3_, . " ilteunc·-.—·_; · - ‘ ·~ I A - elcedelcuorperfcguirlci. _- I · ‘ _A 1. c VVN°0 it A Alcnnotta. I-2f·.i?7f€Vd#ìD· Franc. Sacchet. tim; A 1. 0 A. Vcdi< A 1. I GA . Pill. Ouuid. Cerzozla leggerezza di . , Benchè alcun’orapaia, che rilpiarmi . ‘ ` _ quella notte non li potrebbe raccontare, le non come l'Ck‘b§l. AL cv N’o T TA- Vedi- A L C v.N A V-0,L,T A` , . T A L o it A , alga, chenalceintomo al Mare. Cala. R.iVm.E farli alga hic · · T A1.v0LTA. Lat. ò1r¤m'~m.qu¤»d¤qu¢. Fr. Giord. Sa.lu.L1 chiome. . 5 _ V , ' " llella_di;Marte,ch’è vim delle pianete , che ha potenza di fare A L o 12 N 1· 11. add. da algere· Lat. ¢|l§F”J'·A,PCCI·SO¤•I ye. Fuoco, llelle Comate, efanno r.1zzuolialcun’ottainuerlo Lcuante , e - che m':1rcle alla pi ti algente bruma. Dan. Rime . Signor tu' lai , - talora inuerlo’l Ponente, equando inuerlb il Sertentrione, e che percio algentclieddo . . c,,, _‘ t . 1 . . - ` alcun'otta inuer[o'l Merigge ; ,e di Vmlilono, che gettano il lilo A L o rs it E- Interamente I‘1Hl‘C(l(lJl)'ll,2g°l’lláCCl3l‘C·‘I-if--FIS""'- 'i l - Vrazzuolo in altoin fu. E apprçllo, Quelle comete ,appaionne Petr. $011.:,9,0, L'alma,ch’al[c _er_lei5ì ell`o, ed alle . F V ' , -4.lcturott.L¢l1;1gra11dillime- Ealtr0ue· Egli è ben tanto lrigido , A L 0 0 R E. Freddo, e forlì: quel) che noi diremmo llrìzlòre. Lat. -che non é nt o Serpente ditanta ŕrigidrtade : e però bene ila. algvr. V.rim.Pall. Arli , e ain gran rem V, eŕ`ul'a.lgore, e l’zu'- , ;Ilcun’otta.in fuoco . V : · - - V ; dor cosi dolce . E altroue, ti cuopron folli: nebbie , clircddi all- AL C V NO`}! B. V:./\. Nomepartitiuo, si come ALC VN 0, goti . . 1,- · " , _ - e vale QV/ALVN vE.L;1t. gg-!¢l¢'ů”Q#€·SCh.Plll.NCllD2 Cof; è vg;- A L c 0 R IS M 0. Lo lleli`0 , che aritmetica, eabbaco ;~cVqu1 ~' la gognola, pur (ma piaccia, per alcun ue, che nauuenga . Gio.Villan. 1 1 . 93 .3 .l-la detto l0_llell'o diuerfamente . E ga·1‘Z9-· i A L DA SEZ 2.0 pollo auuerbialm. Nelfvltimo. Bocc.n.1. 1 1. ni,cl1e llauano ad apprcnder lfabbaco, c algorihno in lei lcuo-i , ,,Quali.ril`erball`el'adir;1rli al da fczzo. Dan. In£ c.7. Venimmo le . · — ' » V V «_ appìè d’vna torre al da lczzo . A L o it og s o. Vedi A L A R 0 A. .Groll'o1anamet1te· Lat ¤6§ . A L D I C H I N O auuerbialin- Andare al dichino,cioè in decli- hrw Fxflŕrlů mm- G. V, 12.-83·1·MaalbiIrand0 g¤0ll`0,.Ch€ al- . nazi0ne,in peg ioramento. Lat-fwdvrr¤di>1rmmm.Fr;1i1.Sac- trimentinonh può laperc appunto in tanta cittá ,«. C0m¢ F1-

V ch.0per.diuc1·.I§l Mondoè ito,e tutto di ua al dichino. G. V.1 . renze. , d A- . · `

·' V 79-3.E Cl3l'0l'ILlIil1£).l1Zl, l`Cl11Pl'CP3.l'|.lC,Cl)G3,ll(l3.ll`C al dichino. A LI A it E. Vedi A L A. , - ‘ . A Y. DI DI E T A0. Dl D I HT R O-. G. V. :..34.:.- Come vide A L I D L it E. Dileccarc,ralciugarè,priuar d’um0t‘c· L3t·4r¢f?¤¤¢l- ‘ comiuciatala battaglia vlci francamente al di dietro , addollo rr. Cr.4-18-5.Vna icciola pioua, ec. molte gcnerazion di viti V a’ Fiefolani . . in tal maniera alidikef, che il lor frutto al niente al tutto ri} AL DI 1=v0 tt I- Fuori,diñ1ori.G·V-9.156. 1. Efarli a colla duce. V V r ` 1 alle dette mura, e al di fuori de’lolli. A I. I D 0. Dilecco ,` mi-ClllI(0 , quali priuo d’umore· La1.mirz'm . A L DI L v N 0 I. Dilnngi. Lat. prvwf- G-V.8·76- 1, Parte di lo- M.V.4.1- Nc] ten1p0,chelcbiadc,cc· erano quelle già in tuìttt ro al di lungi dell’ol`te 6 milero in guálto · 1 —. Tolc;1111 :ilide,ed in e!tre111o,da lperatc llerilitá, c izrmc. 1 . A L D I L v N 0 0 auuerbialm. Senz. f`crn1arli,adiritttira-Lat. A Ll E 0 GI A 11 E. Vedi A L I AL pi - . V ¤#i:iane}C«h‘n.(5.V.11.L8.4.B;1lellrieri(;enoneiì,ec.;m- A LI E N A R N. Traslèrire in altrui dominio, e diceli dc' beni · . da oal dilung0pcrl.1 tc1·r.t,conle bandiere leuatezpiù comu- llnbili.Lat.A/ŕ¤m1r··,¤16=1/ivvarr. M-V-9. 98. E le terre alienate nemeute, A D I L v N G 0 . per lo Re důnghilterraratlaltrtii , le quali tollono venute alle A L D I M A N I1, auuerbialm. Il di vcgncnte. Lat. dir cr¤#!m>,po- ' mani del Redi Franci .·( In Hgnilioucut. p;1H.·Sep.1r;t1·li , nl- f¢'¤>‘¤> dir. Liu.dec.3. al dimanc aucndo la gente grande lpergm- lont;1n1I'fi. Lat. rer¤d¢·r3,dq;€tvre,¤/itrmmjìeri. M. V. 1 . 59. EHÈ311- z:t,chepacedoueil`eefle1·e. , l do di natura Guelfi , p rla tirannia erano quali alienati dalla ` A L D INV A N z I. Dinanzi,dallapartedi11anzi·Lat.Anrr,i»1amr- Parte- 1 · 1‘i§¤/ipmrr'. G.V-9.3 og.: o. Intorno di 1 5 o.a cauallo, ch'erano al A L I E N A TV A M E N T E- Qtali con alienazion di mente. Latiii.,

dinçmzi. 1 dvm¢n1mAn1n1-A11t- Eglipurlaalicnatslluciite, appena, può

A L D I R I T T 0- Diritmmcnte,a dirittur,1. I,at.r¤£ì‘à. Gr, aiifrrr. È lollcnerle mcdelimo. ` · 2 G·,V~ 9-4-6- 4. I.0’mpcr:1dorc prelc couliglio la notte di venir.: ` A L I E N ATO add. Allontanato, leparato. I.at.aìi¢rmm:.Filoc. I al diritto alla Cittá di Firenze. ‘ l lib·6.169- E l`ouentel’.mima alienata richiamaua. '. A L DI 5 0 P R A. Sopra. Lat._;7¢pr·a.i1zf«p¤v1`ovi parte- G.V. 1;.3 1,. l A LI H N A z I 0 N E- Separazione. L:1t·_0}>¤r¤!io. Mor. Si Greg. · z. E de' più Forti callelli,e rocche di Tolcana,e COlli1,€ ioprallzì ; Il perchè dica il nollro Iob,0ra non è perdizione :tll’iniquo , 2 " a Poppi al di lopra, poco più d‘vn miglio. ( Vale anche quan- 1 alienazione ll quelli,che fanno malá? La qual parola A LI E-

0, s v P E R ton B, e 1> 1 v P 0 T E N T E- Lat- fipmor . pv- i N A zi 0 N E l0ncrebbene’ nollri recchi più dqmgiente, le `

imiivr- G.V.6.9.4.E la una parte Ghibellina era al di (opta in ‘ loiitrcpcrrelatino l’aucll`c potuto dire, come dice . lingua., Tolcana,. _ " ' l ebrcarpcrchèquell0,che11oidicia1110,alie11uzione,gli ebrei di- A L 'D I 5 0 T T 0. Oppollo allo, A L DI s 0 P A A. Lat. hifi- · . , cono anatema, cioè leparazione [Qgilcambi:1 dalla voccgre- · vivr. Lib.dicer. ome colui , che al tutto volea cllere al di lu- ca,;tll’el>re;t] V · ' ` (0,0 alclilo 0 della battaglia. (Ed ellere al di lopr:1 ,0 al di * A LI E N O. Straniero. Lat. nliemu. Lib. d’amor. Nclluho per ·

  • lotto , ellere a uantaggio,o dilàuuantaggio. Lat. ¢q··«i¤m.·t·c! mi- al prendereabito alieno; modo,non potrà ad aimnza lìtuia pia- «

guiw ivw Me . , ‘ cere. ( Eliere alieno da vna COli1,\'LL0l dire, 0 non vcflere incli- « A L DIST E s 0 auucrbialm. Vedi . A L LA D IS T E s A nel- 2 nato, 011011 penlar punto ct farla. Lat. nbaligua rmliemim gir . l'vltimoligt1ilic;zt0. Lut. mJl¤w#i1i¤¤cfvfŕ».M.V. g. 79. Al di- e£·h¤¤'¤¤, c un to vale il prouerbio. Ellerne più lontano, 1 che lleb fuggito çOn diciarmouc galee. _ ' l non è Gennaio dalle more. _ « V · A L D I' S V, A L. DI s vs 0. Vedi A L DI 5 OP RA. Tau. ALIG l\·.lìl‘l7£!.·1<}I.1AtlC.2.. Laratlga. Ct- ;.1;. 4. Altri 1"ono,che l V rit. Tŕilláno, che ha Volontà di venire al di lu , cli sialt;1 ven- V cauano intorno alle lite radici ,emettonui alyigçrmgririglggioè; tura, sìdona al Caualior si gran colpo , ec. 1ib.dice1·; Come \`ll'Cl`lDJ, che nalce in Mare, cosinominata ,ec.c , le gittalle il` l V colui, che al tutto volca cllere al diliilo, o al di lotto della bat- __ ñorc, tempera la detta align con igualmilur.1 d';1cq11;t . V - [ taglia. · _' _ - A LI M Is N T A R E- Porgerealiinento.,I.at.Qmazu11rtL1m.Mot1-. ’ AL ¤ 0 ts ER lg. V··A. eleggere. `Lat. ¤¢`rgc»·<·. G.V. ;.1e·3.l E per remagno Ri.1ne.Q tt1q¤}uanto-io aero. Sol —, l li Baroni délloìmperio lu aletto vuo Arnolfo. E.13· z.Leua1·o- minodrica »Il],Iìllll1CllIJ;Cl`1.lb€ . Franc. Sacch. _oper.diucr. ì E 1 no lo'mpcri0 a I Greci ,e alellono il detto Carlo Magno lmpc- Adamo lit creato,lec0udo natura , e alimentato , le liuto mor- j l rador di Roma · ` tale. ' ‘ A1. E PP B. Dan.In£,c._Z. Papè Satan , papè Satan aleppe, Co- A L 1 M EN T 0. G cneralmente ogni cibo, di chcl’huomo li nu- ' I minciò —I?luto. But'i.Q1elto11cn1c è ebreo , e chiama 1 cosi la trica. I at. ¤/iwvvrnvr, nlrmvgwr- Gr. poooi. Dan. In£ L5. E quel- l ° l I prima lettera del loro alfabetcucioe A-,e per quello vuol din10— la parte donck prima-èprelo Nollro alimento. E Purg, z,5·E li I _ _ I llrare, che Pluto dicelle A H, cheè voce ,' che li gniñca dolo- rimane. Qtztli alimento , che di menla leue . Petr.c;u1z. 35. 4. V re. ,· _ _ - , · V Qutnci , e qu111sl1`ali111e11ti~al viuer curto. i` Per meta£_G.V.7. l ' _ A 1. F A. Primo elemento dellhlŕabeto greco , e qui val princi- 134- 7. E turcitnanni L ’:iuea di ìuttelelingttefsi ch’ell’eri1q1i;l' ' V . pio. Lat. wir:. Gr. JAM.- Dan. Par.16-Lo ben, che la context- A come vuo ali mento al,Mondo.~E lib. 1 1. S7. g . condiuçino , _ . g ta quella cortei Alfa, ed omega, e di quanta lcrittura ,_ M1 leg- V con l1lo1'0_tr:lhch1, gran parte del trallico della mercntantin, , ' ge Amore, 0 lieuemente, 0 forte . ` _ ` de’ Cl'llll2l11?Cl;l erano quali vno alimento,o11de ogni altro niéŕ-T Ti ' A LF A B HT 0.V .·Nome del raccolto degli elementi de’ linguaggi, 'catante ne lulolpetto, e mal creduto;.., .... a L. - . . l L dçrpo copi dalle dueàarinicletteregreche 4. C: enoi al nollro, ‘ A Ll TAR E.` Proptiamente mandur fuor l’alito :1 bocca per- , · 1 più comuncnienta, alle ITC primelt1elettcre,gli diciamo :1 bi ` ta. Latin. baiwire . /JJ!/Iůììifmlñffw. Filoç.1jb,-Z, 395.- `on 1;; V `., ~ _ — · 1 t « _ Vocab- A ccazd-Lrulc. . - . D 1 _· 5,, Wi . ··l*—-•—-..' _,. g · - A ° iiŕiipiii .·-· ` ° J- ‘ ,` . .