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vae victis! | 83 |
I tre ufficiali parevano non badare a questi rumori. Si erano radunati intorno al tavolo e parlavano tra loro a bassa voce; il capitano dava ordini secchi e concisi; Von Wedel ogni tanto interrompeva domandando una cosa o un’altra; mentre Glotz, rigido e diritto come un balocco meccanico, diceva ad intervalli: «Ja, Herr Hauptmann — ja, Herr Leutnant,» senza alcuna espressione sul viso tondo, rosso e solenne.
Egli non aveva mai rivolto gli occhi sulle donne. Pareva che per lui non esistessero.
Luisa, con Chérie e Mirella, si era rifugiata in un angolo della stanza e tutt’e tre tenevano fissi gli occhi pieni d’ansia sul gruppo degli ufficiali.
«Chissà cosa dicono,» susurrò Luisa. «Cercate di capire....»
Chérie tese l’orecchio.
«Stanno parlando... aspetta... dicono dove andranno a dormire.»
Luisa giunse le mani. «Sta attenta, sta attenta...»
«Otto uomini staranno qui,» tradusse Chérie rapida, a bassa voce, «quattro negli abbaini e quattro giù al pian terreno.... Loro stessi —»
«Ebbene? Cosa? Dimmi — dimmi —»