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vae victis! | 77 |
vanti alle altre due, quasi in atto di difesa; poi parlò con voce bassa e tremante:
«Signore.... spero... che voi e i vostri amici.... avrete la bontà di lasciare questa casa... Come vede.... non siamo che donne, qui.... E siamo sole...»
«Permetterete a noi di tenervi compagnia,» fece in tono tra l’insinuante e l’ironico Von Wedel; e soggiunse in aria d’amabile interrogazione: «Vostro marito non è qui?»
«No,» disse Luisa, e al pensiero di Claudio il suo labbro inferiore tremò, come quello d’un bambino che sta per piangere.
«Ah, non è qui? Ne sono desolato;» disse Von Wedel alzando un piede e poggiandolo, nello stivale infangato, su una sedia di broccato chiaro. «Aspetteremo che ritorni.»
«Ma,» balbettò Luisa «non torna stanotte.»
«Ah, no?... Che marito poco galante!» rise l’ufficiale sporgendosi in avanti col gomito sul ginocchio ripiegato, e i suoi occhi chiari e insolenti che finora, anche parlando con Luisa, erano sempre stati fissi su Chérie, errarono sfrontatamente sopra la graziosa trepidante figura della sua interlocutrice. «E dove sarebbe andato?»
Egli lanciò la domanda con noncuranza, traen-