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72 | annie vivanti |
tre lo diceva sentiva tutta la fallacia di tale speranza. «Ah! mio Dio!» E Chérie, barcollante indietreggiò dalla finestra, aggrappandosi alle tende per non cadere. «Luisa, c’è qualcuno che apre la porta! È Fritz.... È Fritz.... È lui che li fa entrare!»
Ed ecco già per le scale un trepestìo e un vociar alto e rude tra il tinnir di sciabole e speroni.
Allora, quasi se l’imminente incombere del fato l’avesse d’un tratto investita d’una forza e dignità nuove, Luisa si raddrizzò alta e tragica fra le due fanciulle tremanti, e con gesto solenne tracciò sulla fronte ad entrambe il segno della croce. Poi anch’essa si segnò; e con le braccia intrecciate stettero immobili. Erano pronte a morire.
Villanamente sbattuta da un calcio la porta si aprì; dei militari in uniformi grigie apparvero sulla soglia; altri gremivano l’andito spingendosi avanti rumorosamente. Ma alla vista delle tre figure allacciate si arrestarono e vi fu un istante di silenzio; quindi un ufficiale — un uomo alto, magro, dai baffi grigi — mosse un passo davanti agli altri, ed entrò nella stanza. Quelli dietro a lui si schierarono rigidi e impettiti sul limitare, evidentemente aspettando ordini.