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66 annie vivanti

statua colla lanterna in mano, le gridò: «Lulù! Ti prego.... va in camera tua a radunare ciò che vuoi portar via domattina.»

Luisa si volse e la guardò con occhi di sonnambula; indi lentamente si mosse, ed obbedì.

.... Ardua cosa scegliere fra tutti gli oggetti che ci circondano quelli da portarsi via, così, nelle nostre due mani! Ah, queste cose inanimate come ci crescono profondamente nel cuore, come diventano, col passar degli anni, una parte integrale della nostra esistenza!

Ma come? Si devono prendere solamente i denari e pochi gioielli?... E non questo quadro? Non queste lettere? Non questo dono prezioso di chi non è più?... Non la massiccia argenteria che per generazioni è stata nostra? Non il caro velo delle nostre nozze?.... Non lo sgualcito libriccino da Messa della nostra Prima Comunione?... E non le preziose medaglie che commemorano le campagne di guerra di nostro padre? Nè i documenti che dimostrano chi siamo e ciò ch’è nostro?...

Ma — e la gabbia con dentro i canarini che dormono — lievi pallottole di lanugine dorata? Si devono lasciarli qui a morire?... E il cane — il fedele compagno che alza su di noi i suoi occhi buoni e intelligenti?...