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vae victis! | 55 |
«Ma no, Florian...» balbettò Luisa. «Ma sai pure che è la festa di Chérie...»
«Sur le pont d’Avignon |
cantavano di sopra le voci giovanili.
Florian si coprì gli occhi. «Mio Dio,» mormorò... «Quanta incoscienza! E come faccio io a lasciarvi — come faccio?» Indi alzando lo sguardo vide gli occhi spauriti di Luisa che lo fissavano, e le prese la mano.
«Marraine,» disse. «Voi sarete coraggiosa — non è vero? È meglio che io vi dica come stanno le cose.»
«Sì, Florian,» disse Luisa tenendo gli occhi fissi su di lui mentre il colore le spariva a poco a poco dal volto, lasciandolo di un pallore latteo.
«Ebbene — il paese è invaso ad ogni punto. Vi è già stato uno scontro a Verviers.»
«A Verviers!» gridò Luisa.
«Sì. E a Fleuron!»
Vi fu un silenzio.
Quindi Luisa domandò, quasi afona: «Che cosa... che cosa accadrà? Cosa significa questo per il nostro paese?»
«Significa rovina e strazio,» mormorò Flo-