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44 | annie vivanti |
mazione costernata di Lulù alzai gli occhi, e allora scorsi Fritz che ci fissava con un risolino strano. Sotto ai nostri sguardi stupiti egli si tolse le mani di tasca; ma continuò a guardarci fisso.
«Questa è una notizia spaventosa,» mormorò Lulù.
Fritz disse: «Sissignora,» e aveva sempre sul volto quel suo strano sorriso di coniglio.
Vi fu un istante di silenzio: poi Lulù sospirò tra sè e sè: «Chi l’avrebbe mai detto?... Dieci giorni fa nessuno pensava alla guerra...»
«Oh!» fece Fritz. «La signora si sbaglia. C’era — c’era chi ci pensava.»
«Da dieci giorni...» balbettò Lulù.
«No. Da dieci anni!» rispose Fritz, con un sinistro balenìo negli occhi.
Seguì un nuovo silenzio. Indi Lulù domandò con voce-un po’ tremante: «Vi disse qualche cosa il padrone l’altra notte quando l’accompagnaste alla stazione?... Lo lasciaste nel treno, non è vero?»
«Sissignora,» rispose Fritz, secco.
«E che cosa vi disse?» ridomandò Luisa.
Fritz attese un gran pezzo prima di rispondere. Poi crollò le spalle. «Ne disse tante di cose.»