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tri o sono stati chiamati al servizio militare o sono partiti volontari. La piazza oggi era gremita di ragazze, di bambini e di gente molto vecchia.

Confesso che mi fa piacere il fatto che Fritz appartenga a noi. Avere un uomo in casa — come diceva bene l’altro giorno Lulù — vi dà un certo senso di sicurezza. Gliene riparlai oggi mentre tornavamo a casa; ma Lulù scosse nervosamente il capo. Pareva agitata e inquieta. «Ma Chérie!» disse stringendomi convulsamente il braccio, «non ti sei accorta come Fritz è cambiato? Dacchè Claudio è partito egli non si comporta più da domestico; non viene mai a chiedere i miei ordini; e ier l’altro a Roche-à-Frêne pareva un pazzo. — E pareva pazza anche Frida,» continuò Lulù, guardandosi attorno con gli occhi spauriti. «Non so, non so... vorrei che Claudio tornasse!»

E’ un fatto che c’è qualche cosa di strano nel contegno di Fritz. Questa sera, per esempio, quando ci portò il giornale rimase lì a guardarci mentre l’aprivamo. Aveva un fare insolente e le mani in tasca.

Io lessi forte dal giornale: «I tedeschi entrano nel granducato di Lussemburgo e s’impossessano delle linee ferroviarie...» All’escla-