Pagina:Vivanti - Vae Victis, Milano, Quintieri, 1917.djvu/350

338 annie vivanti


XXVIII.


Nella sua camera Chérie, inginocchiata presso la culla, le aveva udite entrare. Si alzò lenta, trepidante. Bisognava andare al loro incontro, salutare Mirella.... dire a Luisa che Florian era tornato — tornato.... e ripartito.

Il silenzio profondo nella stanza attigua la colpì. Ella si chiese, movendo esitante verso l’uscio, perchè mai Luisa non parlava? Era pur solita a parlare con Mirella, a parlarle sempre con quella tenera voce sommessa, con quel dolce tono materno un po’ insistente che pareva volere ad ogni costo ridestare la mente assopita della bimba.

Che cosa significava questo silenzio?

Non si udiva un soffio; pareva che la stanza fosse vuota.

D’un tratto Chérie comprese. Luisa attendeva silenziosa, immobile, che il miracolo si compiesse — attendeva la prima parola di Mirella!