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che tu sola mi puoi dire?... E colla parola ritroverai le altre due soavi cose perdute: il sorriso e il pianto. Come reggerà il mio cuore, Mirella, quando ti vedrò sorridermi colle lagrime negli occhi?....»

«La tua piccola anima, Mirella, ch’era volata via, volata via come una rondinella spaventata dalle infamie degli uomini, stasera tornerà quaggiù. Mirella, Mirella, io so, io sento che questa sera riudrò la tua voce.»

E Luisa affrettava il passo traendo con sè la bimba silenziosa.

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(In quell’ora, sopra i lontani monti delle Ardenne, sorse la grande fulgida luna di maggio).

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Arrivando davanti alla casa Luisa si accorse con sorpresa che il cancello del cortile era aperto. Chi mai poteva essere entrato o uscito durante la sua assenza? Alzò gli occhi alle finestre: erano aperte, ma buie. Il senso di timore, quasi di panico che non le era mai lontano dal cuore dacchè era ritornata nel Belgio, la riafferrò come una mano di ghiaccio.

Era forse accaduto qualche cosa? Perchè Chérie