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vae victis! 301

re? No, il bambino vivrebbe — vivrebbe per essere fonte di danni e di dolori, per portare vergogna e tristezza a tutti. Vivrebbe a ricordo eterno dell’oltraggio nemico, vivrebbe per tenere accesa eternamente la fiamma dell’odio nei loro cuori.

Chérie sentendo su di sè lo sguardo di Luisa si volse a lei con un rapido palpito di speranza.

All’anima sua sensibilissima non era sfuggito quel primo soffio passeggero di compassione e di tenerezza. Che Luisa volesse rivolgerle una parola di conforto e di pietà?... Che la vista del povero piccolo innocente le avesse finalmente toccato il cuore?

Ah, no! no! Ecco ancora negli occhi di lei quel lampo di risentimento, quel fiammeggiare terribile d’ira e di vergogna.

Abbassando ancor più il capo sul suo bambino, Chérie affrettò il passo e rientrò in casa.