Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
vae victis! | 293 |
XXIII.
Il bambino aveva già tre settimane, ed ancora Chérie non aveva veduto nè amiche nè conoscenti; nessuno era venuto a trovarle ed ella non osava uscire. Di giorno si vergognava di farsi vedere per le vie, e dopo il tramonto i regolamenti dell’invasore vietavano agli abitanti di Bomal di uscire dalle loro case.
Chérie tremava al pensiero di doversi incontrare con qualcuno di conoscenza. Vero è che ben pochi ne rimanevano nel villaggio; chi aveva potuto partire, era partito. Gli uni si erano rifugiati all’estero, gli altri si erano radunati nelle grandi città, come Liegi o Bruxelles, sperando forse di trovarvi libertà maggiore e di sentirvi meno amaramente il loro stato di sottomissione e di schiavitù.
Venne un giorno un telegramma che richiamava Mary Elliot a Liegi. Era un soleggiato po-