Pagina:Vivanti - Vae Victis, Milano, Quintieri, 1917.djvu/297


vae victis! 285


XXII.


                    «Rockaby, lullaby,
                    «bees in the clover...»

cantava Nurse Elliot, facendo dondolare la culla e guardando distrattamente dalla finestra donde si scorgeva il campanile della chiesa di Bomal e le cime ondeggianti degli alberi nel cimitero.

«Forse,» sospirò Miss Elliot, infermiera della Croce Rossa Americana, «forse questa povera creaturina starebbe meglio se dormisse già laggiù, sotto quegli alberi....»

Quasi in assentimento il bimbo nella culla emise un malinconico vagito. Allora Miss Elliot ricominciò a ninnare la culla ed a cantare.

Il bambino rinunciò subito a gareggiare con quella poderosa voce di contralto e per disperazione si riaddormentò. Non era al mondo che