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e i piccoli denti da lupacchiotto, bianchi e aguzzi.

Il cameriere Max susurrò a Karl Schwarz che se voleva qualche cosa da bere doveva fare la corte a Mélanie. Allora per lusingare quella viperetta Karl volle cantare la canzone della famosa contessa sua omonima:

«Unter Bäumen «süsses Träumen «liebte Gräfin «Mélanie!»

Ma, strano a dirsi, invece di quelle parole gliene venivamo sulle labbra delle altre:

«Die Flundern — «Werden sich wundern.»

Cantò innumerevoli volte questo brano di romanza da Cabaret senza mai arrivare a finirla. Il cameriere Max, sdraiato per terra in mezzo ai bicchieri rotti, applaudiva rumorosamente.

Era insopportabile il fragore di quegli applausi; gli penetravano nel cervello, gli spaccavano il cranio.... e Mélanie frattanto non gli dava nulla da bere. Allora cercò di abbracciarla, ma l’Annegata, che non permetteva a nessuno di abbracciare Mélanie, si slanciò su di lui rabbiosamente e gli morse il braccio.