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16 | annie vivanti |
vallo; automobili, motociclette, carri e furgoni ingombravano le vie; e dietro a questi venivano contadini conducendo a mano lunghe file di cavalli e di muli.
Per la Rue Albert, con rapido passo di marcia, scendeva un drappello di Guardie Civiche, coi loro cappotti lunghi e l’incongruo cappello duro da borghese fermato sotto il mento dalla striscerella di cuoio. Gruppi d’ufficiali arrivati ad Ostenda pochi giorni prima per le gare internazionali di tennis, fermi all’angolo dell’Avenue Léopold, parlavano tra di loro sommessi e concitati.
«Ma che cos’hanno tutti?», chiese Mirella mentre traversavano in fretta la Place St. Joseph e il ponte, seguendo l’uomo coi bagagli, che già spariva dentro all’affollata stazione.
Quasi in risposta alla sua domanda, due strilloni passarono correndo e annunciando con grida assordanti: «Supplément.... supplément de L’Indépendance.... Mobilisation générale...»
«Ma, Frida!... vi sarà davvero la guerra?» esclamò con ansia Chérie volgendosi a interrogare con occhi inquieti l’arcigno profilo della governante.
«Probabilmente,» rispose Frida; «tra la Russia e la Germania».