Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
vae victis! | 267 |
monate aspre e ghiacciate — e sentiva di non poter prenderne una per non lasciare le altre. Avrebbe voluto versarle tutte insieme sul fuoco che gli ardeva dentro. Vediamo.... beverebbe prima la birra — no, prima la limonata — no, prima la birra....
D’un tratto si avvide che la Wasserleiche — (sapete bene, la Wasserleiche del Caffè des Westens.... quella donna che chiamano «l’Annegata» perchè ha l’aspetto così cadaverico, le carni così verdognole, come se fosse rimasta sott’acqua due giorni e poi ripescata...) ebbene, l’Annegata si slancia sul cameriere e lo abbraccia. E giù i bicchieri dal vassoio!... Ping! — pang! — giù tutti! tutti fracassati! — Ping! — pang!
Quando mai si è sentito dei bicchieri fare un fracasso simile?... E non restava più nulla da bere; nulla — in tutto il mondo!...
Allora il Feldwebel Schwarz si mise a piangere. Egli stesso si udiva gemere e mugolare mentre l’Annegata gli pizzicava il braccio...
E poi non era Max che l’Annegata aveva abbracciato. Già, quella non abbracciava mai gli uomini. No; era la sua amica Mélanie, che adesso stava lì anche lei e rideva colla bocca aperta come ne aveva il vezzo, mostrando il palato ro-