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216 | annie vivanti |
Il Vicario guardò fisso il dottore; poi traversò la stanza e si fermò accanto al divano.
«Signora,» disse con voce dolce e grave a Luisa. «Voi sarete coraggiosa, non è vero? Noi siamo tutti qui per portarvi aiuto e conforto.»
Luisa aveva riaperto gli occhi. A queste parole un’abbagliante raggio di speranza le illuminò il viso.
Il Vicario continuò pietoso e grave.
«Tutta la nostra amicizia, tutta la nostra pietà, vi è dovuta — e l’avrete. Se, com’è probabile, la signora Whitaker non desiderasse più ospitarvi, voi rimarrete in questa casa come una figlia nostra, diletta e sacra. Avrete da noi tutte le cure, tutte le tenerezze; sarete rispettata ed onorata —»
Luisa ruppe in singhiozzi e afferrando la mano della signora Yule la recò alle labbra.
«E nell’ora —» il Vicario si raddrizzò solenne ed imponente — «e nell’ora del vostro supremo martirio, voi non sarete abbandonata.»
Lenta, tremante Luisa si rizzò a sedere. «Che cosa — che cosa dite?»
Lo fissava stravolta, cogli occhi che ardevano come torcie nere nel viso color di cenere.
«Dico,» pronunziò solenne il prete, tenendo