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208 | annie vivanti |
Con un singulto si fece il segno della croce, cadde in ginocchio davanti a lui e gli afferrò la mano. «Mon Père...» balbettò — non altrimenti soleva ella rivolgersi al vecchio curato di Bomal, trucidato in quella notte indimenticabile — «ah! mon Père —»
Il prete inglese e protestante ritrasse bruscamente la mano da quella stretta.
«Vi prego, signora, di non parlarmi così. Vi prego inoltre di rialzarvi e di mettervi a sedere.» E tra sè e sè sospirò: «Ahimè! Come sono melodrammatiche queste razze latine! Povera donna! Come se tutta questa teatralità fosse necessaria per venire a chiedermi qualche sterlina, o per annunciarmi che non va d’accordo con quella buona e irascibile signora Whitaker!»
Luisa, fattasi prima rossa e poi pallida si era prontamente rialzata. «Perdonate...» mormorò, profondamente mortificata.
E allora anche il buon Vicario si fece rosso e la coscienza gli rimorse per averla trattata con tanta rudezza.
In quel momento si aprì la porta ed entrò la signora Yule, mite donna dalla fronte serena e dagli occhi di bontà. Era con lei il dottor Reynolds, che portava in mano la sua borsa chirurgica di pelle nera.