Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
vae victis! | 199 |
morire e liberarla. Si attaccava con tutte le fibre alla sua esecrata esistenza.
Ben sapeva Luisa che cosa sarebbe accaduto se portava fino al termine questo suo martirio! Sveglia, ogni notte, ella si figurava ciò che nascerebbe da lei, immaginava vivente questo essere concepito nell’odio e nell’orrore. E lo vedeva un mostro, una cosa informe e demoniaca, una cosa fantastica e terrorizzante che a guardarlo agghiaccia il sangue!...
Tale sarebbe la creatura che nascerebbe da lei, ch’ella dovrebbe carezzare e nutrire, — e recare tra le braccia andando incontro a suo marito quand’egli tornava zoppicante dalla guerra!...
Ossessionata e pazza, ella si figurava quell’incontro in mille modi — tutti terribili, tutti indicibilmente spaventosi.
Vedeva Claudio venirle incontro sulle sue grucce, fissarla incredulo senza capire.... Vedeva Claudio che impazziva.... Claudio che alzava la gruccia e sfracellava il cranio della creatura immonda, come era stato sfracellato il cranio di Amour.... Amour! Ah! quel terribile Amour ch’ella aveva veduto morto in quell’alba nefasta...
E Luisa tentennava la testa o parlava tra sè e sè. Già... già! fu quella, quella la prima cosa che videro i suoi occhi quando uscì barcollan-