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vae victis! 9

sedersi vicino ad una barca capovolta a leggere «Der Trompeter von Säkkingen».

Säkkingen! Mentre gli occhi di Frida sfioravano le pagine nitidamente stampate e s’indugiavano sull’incisione d’un campanile e d’un ponte, l’anima sua ritornava alla piccola città lontana, sul Reno. Perchè Frida, come il famoso trombettiere dello Scheffel, era oriunda di Säkkingen; i suoi piedi, calzati di solide e quadre scarpe tedesche, avevano barcollato, trotterellato, corso, e passeggiato nelle diverse età di sua vita, su quel famoso ponte coperto; ella s’era affacciata, coi gomiti sul davanzale, a quelle piccole finestre infiorate, mandando i suoi sogni di fanciulla a navigare sulle acque sonnolenti del Reno.

Era passata, tutte le mattine andando a scuola, davanti al monumento piccolo e tozzo di Victor von Scheffel; ed ogni sera tornando a casa aveva alzato gli occhi alle finestre chiuse di quella bianca casa accanto al ponte che era stata quella del poeta. Säkkingen — colle sue strade bianche e pulite, la sua Kaffee-Halle dipinta in bianco e celeste, le sue panetterie olezzanti di freschi Kuchen e Schnecken.... Frida alzò gli occhi dal libro per gettare uno sguardo pieno d’ira e di rancore sulle danzanti acque del Mare del Nord, sulla piana e