Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
190 | annie vivanti |
confidenze. Seguite la vostra strada a modo vostro.» E uscì dalla stanza.
Io restai di sasso. Che confidenze dovevo fargli? Che strada dovevo seguire a modo mio? E perchè — perchè sembrava in collera con me?
Nell’aprire la porta per tornare alla mia camera, lo udii che parlava nell’atrio colla signora Whitaker. «Pur troppo sono sicuro di non sbagliare» diceva; «ma non c’è modo di farla entrare nell’argomento.»
Non capisco nulla. In quale strano mondo di sogni viviamo?
Più tardi.
È chiaro che tutti si aspettano che io dica qualche cosa. Io non so che cosa. La signora Whitaker mi guarda sempre con un’aria di attesa; e non lei sola: ciò che vi è di più strano è che anche Lulù ha l’aria di aspettare non so che cosa da me. Vi sono talvolta dei lunghi silenzi tra di noi, e quando alzo gli occhi la vedo che mi guarda con una strana fissità, una specie di intensa, inquieta attesa di cui non riesco ad afferrare il significato.