Pagina:Vivanti - Vae Victis, Milano, Quintieri, 1917.djvu/20

8 annie vivandi

passò d’accanto come una saetta Cirillo, il maestro di bicicletta — l’uomo-scimmia, come lo chiamavano le ragazze. Egli andava a tutta velocità — pedalando su di una macchina e guidando l’altra — verso quelle due piccole figure sdraiate. Esse, appena lo udirono, balzarono in piedi; e prima che Frida potesse arrivare a loro, Mirella era già issata su una vecchia bicicletta rugginosa, mentre Chérie — snella figuretta scarlatta, i capelli aurati al vento, le braccia e le gambe candide biancheggianti fuor del vestitino rosso — filava via, già lontana, sulla sabbia elastica e liscia.

«Non approvo», ansò Frida correndo a fianco di Mirella, traballante sul suo ferravecchio mentre l’uomo-scimmia le trotterellava dietro reggendo il sellino, «non approvo questo andare in bicicletta in costume da bagno....»

«Oh, Frida, smetti di sgridarmi, che mi fai cadere,» gridò Mirella, e infatti, dopo varie terrificanti oscillazioni, la bicicletta descrisse un rapido semicerchio, e corse giù nel mare.

Mirella fu molto in collera con Frida e colla bicicletta, e coll’uomo-scimmia; questi, ridendo coi denti molto bianchi nella faccia molto nera, la rimise in sella.

Frida si stancò presto di seguirli e andò a