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186 | annie vivanti |
chiusa nella sua camera e nessuno ha potuto persuaderla a scendere.
Così ho dovuto condurre io la piccola Mirella nel salotto dove egli colla signora Whitaker ci aspettava.
Parlavano insieme con una certa animazione quando ho picchiato alla porta; certo ho sentito la voce della signora Whitaker che parlava concitata. Ma appena siamo entrate ella non ha più detto nulla. Ho notato però che mi guardava da capo a piedi in un modo molto strano.
Allora m’è spiaciuto d’avere indosso la vecchia veste nera di Luisa, invece del bel costume nuovo che questa buona gente mi ha fatto fare un mese fa. È un bel vestito, ma — non so come mai — non mi riesce più di agganciarlo, tanto m’è stretto al collo e alla cintura!
E a questo proposito ricordo una cosa. Quando la signora Whitaker l’altro giorno disse che desiderava mi visitasse il dottore, io risi e l’assicurai che dovevo avere ben poco male dal momento che ingrassavo tanto. Lei però non rise; anzi mi guardò fissa senza rispondere, con un’aria strana.
Certo c’è qualche cosa di nuovo, di curioso nell’atmosfera di questa casa. Non so che cosa sia. Tutti sono silenziosi, un po’ freddi; direi qua-