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vae victis! 185

mente sparire dalla vita, sfuggendo ai lunghi giorni e alle notti paurose; alle estati infocate e agli squallidi inverni; alla giovinezza febbrile e alla vecchiaia desolata; sfuggire all’esilio e alla nostalgia, alla fame e alla sete, all’amore e all’odio!... Ah! dolce giacere in pace sotto gli alberi ondeggianti del piccolo cimitero di Bomal, col cuore tranquillo e gli occhi chiusi. E accanto a noi, come una marmorea statua di giovane guerriero, Florian — Florian quale io l’ho conosciuto e amato, Florian, bello, fiero e fedele!

.... Ma Claudio? che cosa farebbe solo nel mondo il povero Claudio?

Claudio tornerà zoppicando dalla guerra, o troverà devastata la sua casa, troverà sua moglie che trema di lui, e la sua bambina che non può più parlargli, e sua sorella che, pur essendo viva, sente d’essere stata uccisa nel sonno.... Ah, povero Claudio! Meglio, forse, se non tornasse.


Oggi è venuto di nuovo il dottor Reynolds. È stata Luisa a mandarlo a chiamare; poi, quand’è venuto, non ha voluto vederlo. Si è