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162 | annie vivanti |
E poi il ritornello:
«Quale mai suon di giubilo |
Intanto il signor Mellon, colla gola arida per il nervosismo e la paura di quanto Madame Mellon potesse avere a dirgli a concerto terminato, era andato a trangugiare un bicchiere di birra al buffet, nella sala di ginnastica.
Quando Miss Johnson si presentò alla ribalta vide che il signor Mellon non era al pianoforte per accompagnarla; lo attese qualche momento con dignitosa calma; indi rientrò nelle quinte da una parte, al momento stesso in cui il signor Mellon — asciugandosi la bocca — usciva frettoloso dall’altra.
Allora ci volle del bello e del buono per placare Miss Johnson, e persuaderla e spingerla fuori una seconda volta. E tutto ciò la confuse tanto che dimenticò tutte le parole e dovette contentarsi di fare dei suoni inarticolati finchè non arrivò al ritornello.
Qui si sentì salva.