Pagina:Vivanti - Vae Victis, Milano, Quintieri, 1917.djvu/172

160 annie vivanti

ella nascondeva il viso paonazzo nel fazzoletto. In breve tutti i profughi furono presi dal contagio di un’insensata ilarità. Ogni gesto di Miss Prim, ogni suo passo di danza, ogni suo sorriso svenevole e promettitore evocava nuovi convulsivi accessi di risa. Ella danzava ignara e passionale; mentre ogni sua piroetta, ogni salto che scoteva con sordo tonfo il palcoscenico faceva ondeggiare dalle risa tutti gli occupanti delle due prime file.

Quelli immediatamente dietro a loro se ne avvidero. Poi altri. Si cominciò a sussurrare per la sala che i profughi ridevano.

In breve tutto l’uditorio allungò il collo per vedere questi indegni e ingrati stranieri, a beneficio dei quali il concerto veniva dato, e che stavano scioccamente ridendo come tanti mentecatti.

La inconsapevole Miss Prim stava appunto rialzandosi da un atteggiamento di genuflessione, con un sorriso estatico e due macchie nere sulle ginocchia, allorchè scorse il ragazzo Pitou che si torceva in silenziosa allegria all’estremità della prima fila. Gli occhi di lei vagarono allora lungo tutta la prima e la seconda fila, ed ella vide tutte quelle faccie sconvolte dalle risa, tutti quegli atteggiamenti spasmodici e quelle spalle in sussulto.