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152 annie vivanti


Miss Slepper strinse le sottili labbra in un sorriso acidulo e beffardo.

«Ho fatto accorciare la mia veste di merletto nero,» continuò Madame Mellon: «e vi ho aggiunto una nota di colore audace qua e là....»

E accennava all’esuberante petto e ai poderosi fianchi.

«Metterò una cintura scarlatta, con un nodo qui. Quanto a questa rosa forse, come la Carmen di Merimée, la terrò fra i denti entrando. Sarà di molto effetto. Avevo anche pensato,» soggiunse, «di avere in mano una sigaretta accesa. Ma mio marito e il Reverendo Smyth me l’hanno sconsigliato.»

«L’amor, sel sappia il mio bel damo»


gorgheggiò giocosa nella ricca e pastosa voce di contralto. E la povera Miss Slepper si sentì contrarre in gola per l’invidia le sue note asprette di soprano, che le raschiavano l’ugola come tanti pezzetti di vetro rotto....

Giorgio Whitaker doveva eseguire qualche gioco di prestigio che aveva imparato in un libro intitolato: «La Magia in Famiglia.» Li aveva eseguiti varie volte in casa con grande destrezza e successo; ma il giorno del concerto sentì a un tratto mancargli la bella e balda si-