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140 annie vivanti


Vi fu un silenzio; poi Eva, con gesto timido e rigidetto, stese la mano alla maggiore: «Non pianga!» disse.

Ah! Come queste parole aprono il varco alle lacrime! Benchè pronunciate in una lingua a lei straniera, la dolorante donna le comprese e il fiotto di pianto risgorgò.

«Lulù! Lulù! Ne pleure pas,» scongiurò l’altra; e volgendosi ad Eva spiegò:

«È per la sua bambina che piange — la sua bambina che non vuole più parlarle.»

Eva si sentì stringere il cuore. «E’ proprio muta?» chiese a bassa voce, contemplando quel visino, serafico e scolorito come un pallido affresco di Frate Angelico.

«Non sappiamo. Non si riesce a capire.... E’ da più di un mese che non ha mai sorriso e non ha mai parlato.» La dolce voce della giovinetta ruppe in un singhiozzo. «Sembra che non ci oda, che non ci riconosca....» S’avvicinò alla bambina, e ne carezzò il sottile volto: «Mireille, petite Mireille! dis bonsoir à la jolie dame!»

Ma Mirella rimase muta, tenendo fissi gli occhi in qualche cosa che nessun altro vedeva.

Allora anche Eva le si avvicinò e prese tra le sue la manina inerte della bimba.