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vae victis! 109


«Noi altre, a dir vero, non ci avevamo ancora pensato,» si scusò Miss Jane. «Ma se possiamo in qualche modo soccorrere queste infelici, lo faremo con molto piacere.»

«Oh, certo! Siete così angeliche!» esclamò l’impulsiva Kitty, circondando d’un braccio robusto le rigidette spalle di Miss Jane e schioccandole un bacio sulla guancia.

Miss Jane arrossì di piacere.

«E allora, che passi si fanno per avere una di queste profughe?» chiese Miss Lorena Marshall. «Anch’io potrei trovar posto per qualcuna in casa mia. Anzi, non mi spiacerebbe affatto. Sono lunghe le serate per me che vivo sola; e riprenderei volentieri un po’ di conversazione francese.»

Lady Mulholland, a cui ella s’era rivolta, indugiò alquanto a rispondere; quindi in tono piuttosto asciutto disse: «Potete scrivere al Comitato per i rifugiati, a Kingsway; oppure al Consolato Belga.» Vi fu una pausa. «I Davidson devono averla avuta dalla Lega pel suffragio femminile. La prevengo però,» soggiunse guardando con occhio frigido la signorina Marshall, «che il Comitato, a quanto mi si dice, è particolarmente rigoroso. S’informa per filo e per segno sul conto di coloro che vogliono i