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vae victis! 107

cuore delle inglesi l’Inghilterra. E nell’enumerazione dei pregi e privilegi di quella beata isola sarebbe trascorso piacevolmente tutto il pomeriggio, se non veniva Barratt, il domestico, ad annunziare l’arrivo di altre visite.

Era Lady Mulholland e sua figlia Kitty che giungevano in dog-cart da Windford, ed ora s’affrettavano attraverso il prato, colle gonne fruscianti, i cappelli infiorati e le velette di trina al vento.

Si rifece il thè per loro ed esse portarono la loro nota nuova alla conversazione.

«Figuratevi che siamo state a trovare la signora Davidson,» disse Kitty.

«A proposito, non pensate anche voi di prendervi in casa qualche profuga?» chiese Lady Mulholland a Miss Jane. «I Davidson ne hanno presa una.»

«Ma come! I Davidson ne hanno presa una?» esclamò Miss Marshall.

«I Davidson ne hanno presa una!» fecero eco Miss Jane e Miss Julia Corry.

«Sicuro,» disse in tono un po’ sarcastico Lady Mulholland. «E mi pare che se loro si permettono di tenerne una in quella meschina casa che hanno, ce lo potremmo permettere anche noi.»