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88 | annie vivanti |
rità! La mia dolce Samaritana!» E si alzò e le andò incontro nelle sole calze e le prese dalle mani la catinella.
Indi si guardò intorno, incerto dove posarla. Finalmente tirò a se una poltrona di damasco e vi depose la catinella d’acqua. «So gut,» disse. «E qui, cosa abbiamo?»
Tolse di mano a Luisa la piccola fiala di sublimato e ne lesse l’etichetta. — «Perclorato di mercurio — grammi 1. — Benissimo.»
Aprì la boccetta; fece cadere sul palmo della mano una delle pastiglie di color rosa vivo, e la gettò nell’acqua.
«Ed ora, bella signora, volete aiutarmi? Volete lavare la ferita del nemico? Del nemico... ammiratore?»
Denudò l’avambraccio e si rimise sul divano, facendo posto accanto a sè per Luisa. Ma quando tentò di trarsela al fianco essa si svincolò e volle rimanere in piedi davanti a lui.
«Ah! la belle Dame sans Merci!» citò ridendo il capitano.
Luisa aveva immerso il cotone nell’acqua e si chinava a lavare leggermente il braccio ferito, allorchè la piccola Mirella entrò portando in mano un paio di pantofole di suo padre.
Ristette sbigottita sulla porta vedendo sua