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80 | annie vivanti |
— È tutto il giorno che l’aspetto. — E il giovane alzò nella penombra il triste viso mutilato, fatto più bianco per le due chiazze scure dell’orbite.
Un’onda di tristezza immensa invase il cuore di Alberto. E alla tristezza si mesceva un senso di disgusto, di nausea della vita, di orrore di sè, e di costui, e della donna che li faceva soffrire entrambi.
— Crede che verrà ancora? — chiese l’altro e la sua voce pareva quella di un bambino malinconico e pauroso. — Crede che verrà? Poichè le ha detto di venirla a prendere?...
Alberto non rispose; e i due sedettero immobili, silenziosi nel buio.
D’un tratto Alberto trasalì. Aveva udito dei passi nell’andito. Ma il suo compagno scosse malinconicamente il capo.
— No. Non è lei.
Si bussò alla porta. Nessuno dei due rispose; allora l’uscio si aprì e sulla soglia comparve una contadina con una candela accesa in mano.
Parve stupita di vedere l’estraneo.
— La cena è pronta, signor Adriano, — disse. — Non vuol mangiare?
Quegli rispose: — No!
La contadina rimase, un po’ perplessa, sulla porta.