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...sorella di messalina | 65 |
— Fingete? — esclamò Alberto con una risata amara, — Se vi limitaste a fingerlo!
— Sì; da principio fingiamo soltanto. Per inquietarlo, per destare la sua gelosia, per tenerlo e trattenerlo, mostriamo d’interessarci ad altri, d’incoraggiare gli altri, gli estranei, gli intrusi che ci sono perfettamente indifferenti, o anche perfettamente odiosi.
— Già, — fece Alberto ironico.
— E poi... e poi... visto che tutti gli uomini press’a poco si assomigliano e si equivalgono...
— Ma bene! bene! — proruppe Alberto, con un’aspra risata.
— ...e visto che l’ammirazione altrui ci rialza il morale, ci rende più gioiose, più gaie, più padrone di noi... e quindi più padrone anche degli altri...
— Allora?
— Allora... per ridarci sicurezza, per renderci più affascinanti agli occhi di colui che amiamo, incoraggiamo il nuovo arrivato finch’egli, a sua volta, s’innamora di noi. Sempre — divagò Raimonda, — l’uomo s’innamora della donna che ha l’aria di promettere e di non voler mantenere, della donna che ride di lui e piange... non per lui!
— Avanti! — fece Alberto, coi denti stretti. — Avanti pure!