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64 | annie vivanti |
sensualità. La donna che ama non conosce stanchezza, non conosce sazietà; si attacca, si avvinghia, si avviticchia; e non chiede che di restare nelle braccia dell’amante, chiusa sul suo petto, per sempre!
— Ebbene?
— Ebbene, l’uomo non vuole quella frenesia di passione, quel disperato abbandono che getta la femmina ai suoi piedi come uno straccio, senza ritegno e senza volontà. L’uomo rifugge dalla catena; ha terrore dell’immutabile, dell’indissolubile, dell’eterno.
— Ma no! — protestò Alberto. — Non è vero.
Ella alzò verso l’amante il viso sottile e sagace.
— Allora noi, quasi per rassicurarlo, per tranquillizzarlo, per convincerlo che questa nostra frenesia non sarà eterna, assumiamo verso di lui degli atteggiamenti frivoli; sfoggiamo capricci e volubilità. E poichè nella morsa della passione o l’uno o l’altro deve pel primo rallentare la stretta, allora... allora perchè non sia lui, siamo noi, noi che, disperate e straziate fingiamo di volerlo lasciare! Perch’egli non ci sfugga fingiamo di volergli sfuggire; perch’egli non ci tradisca fingiamo di volerlo tradire.