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62 annie vivanti


— Ti sento diversa... lontana... Una volta eri tutto fuoco e furore...

— Mio caro, — sorrideva lei, respingendolo con soave noncuranza e accendendo una sigaretta, — se avessi continuato ad amarti con fuoco e furore, tu a quest’ora mi detestavi e mi tradivi.

Alberto protestò, sdegnato; ma in cuor suo sentiva che forse ella diceva il vero.

— Già, — riflettè lei pensierosa; — voi uomini siete strani. Amarvi come voi volete è il modo più sicuro di farci disamare da voi. Perchè voi ci amiate noi vi dobbiamo tradire.

— Tradire! — disse lui, fissandola colle ciglia aggrottate. — Tradire!... Orribile parola! Orribile pensiero!

— Orribile, orribile! — assentì lei con un piccolo brivido e socchiudendo gli occhi verdognoli. — Per un uomo, non so; ma per una donna, certo, il tradire è una cosa infinitamente triste.

— Infinitamente infame! — esclamò Alberto.

Ella parve non udirlo. Fissava in lui lo sguardo un po’ velato, un po’ lontano.

— Ciò che per noi donne vi è di più triste e tragico nei nostri inganni, — continuò lei, — è l’impossibilità di riamare un uomo una volta che lo abbiamo tradito. Per quanto di-