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30 | annie vivanti |
— Non torna?
— Sì, sì. Tornerà. Mi adora.
Secondo lei, tutti la adoravano. E poteva anche essere vero. Ma lei continuava a detestare molta gente e molte cose.
— Detesto le donne, — disse un giorno, allorchè, giungendo inattesa nello studio, lo aveva trovato invaso da una deputazione di signore del Comitato di Coltura femminile. E all’Esposizione della Promotrice, avendole Alberto presentato due dei suoi amici (di cui uno le fece la corte e l’altro no) ella si mostrò assai risentita.
— Non mi presentate mai i vostri amici — esclamò. — Detesto gli uomini.
Egli allora, per distrarla e placarla, e anche perchè cominciava ad interessarsi a quel viso strano che cambiava di linea, di espressione e di colore ogni momento, la pregò di posare per un ritratto.
— No! no! Detesto i ritratti! — disse lei. — E detesto i ritrattisti! Detesto tutto.
Egli non insistette.
Ma l’imagine di lei, il ricordo delle sue frasi e dei suoi atteggiamenti, il bisogno di vederla ogni giorno, crebbe e lo ossessionò.