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26 annie vivanti


rivolte verso l’ombra, due figure: una Donna (una donna non più giovane) e il Tempo... sapete pure, il vecchio Tempo convenzionale, colla barba, la falce e la clessidra... Egli tiene per il polso la donna e la trae presso di sè, forzandola a seguirlo verso la vallata buia. Ma ella, desiosa e nostalgica, volge il capo verso la pianura soleggiata e primaverile che ha lasciato dietro di sè...

— La giovinezza! — interpretò Alberto.

— ... dove danzano in cerchio delle diafane figurette adolescenti... Da queste si stacca un giovane, divino di bellezza, che stende ancora verso la Partente una mano piena di fiori... — Tacque con un piccolo sospiro; indi fissando coi profondi occhi Alberto, riprese: — Ma, inesorabile, il Tempo trascina seco la riluttante. La trascina, giù, verso la vallata nubilosa e profonda... E tutte le rose ch’ella aveva in mano cadono a terra, sfiorite...

— Bello! — disse Alberto, non troppo convinto. — Ma i quadri che dicono qualche cosa non sono più di moda.

Ella gli diede subito ragione; e si estasiò davanti alla sua ultima tela raffigurante tre donne sedute in fila — due vestite e una nuda — che fisse ed intontite contemplavano una finestra chiusa.